FERRARA, Una trappola per fermare Prandelli
Soffocare la Fiorentina nella propria area. Ciro Ferrara sta pensando a una Juventus ancora più aggressiva. Non tanto nei numeri e nel modulo, quanto piuttosto nell’interpretazione. Avanti con il centrocampo a rombo, Diego pronto ad accendere la manovra sulla trequarti e due attaccanti ( Iaquinta e Amauri in pole position) di peso come terminali offensivi. Sulla carta nessuno stravolgimento. A cambiare, casomai, sarà il lavoro richiesto dal tecnico ad alcuni dei suoi giocatori. Contro la Fiorentina, ancora più che in passato, Ferrara vuole presentarsi con una formazione corta e aggressiva, pronta a contrastare le fonti di gioco avversarie già nella loro trequarti di campo. Nel caso della squadra di Prandelli significa bloccare, o quantomeno infastidire, fin da subito i due laterali Comotto e Gobbi (o Pasqual) e di conseguenza anche i rifornimenti per Zanetti e Montolivo, ovvero i ricamatori della manovra viola. I due fari da cui, dati della Lega alla mano, partono la maggior parte dell’iniziative della Fiorentina. Più corta del solito dovrà essere la Juventus tutta, ma in particolare il trio offensivo. La pausa nazionali e la rosa ridotta non hanno fermato Ferrara, che nell’ultima settimana ha lavorato parecchio sulla tattica nelle sedute di Vinovo. Ieri l’allenatore bianconero ha curato minuziosamente i movimenti di centrocampo e attacco, con particolare attenzione alla fase di pressione sugli avversari. Un pressing che dovrà essere attuato già nell’area viola. Amauri ( o Trezeguet) e Iaquinta (probabile titolare al ritorno dalla Nazionale), a turno, dovranno attaccare più alti del solito Comotto e Gobbi (o Pasqual). L’impressione è quella che la Juventus voglia soffocare i due laterali viola, in modo tale da snaturare sul nascere l’idea di gioco fiorentina. Le statistiche sono chiare: nella Fiorentina spesso e volentieri sono i due terzini ad avviare la manovra (si parla di 40/45 passaggi riusciti a match).
Ecco perché togliere loro il respiro potrebbe essere la strategia migliore per indurli all’errore - e in quel caso significherebbe recuperare palla nella trequarti viola - o quantomeno obbligarli al lancio lungo. Soluzione, quest’ultima, meno pericolosa, visto che la squadra di Prandelli i maggiori guai li crea palla a terra, sfruttando la qualità e la rapidità dei suoi giocatori. Insieme a quello dei due attaccanti, sarà fondamentale il compito di Diego. Ferrara al gioiello brasiliano chiede di partecipare al pressing per ridurre gli spazi e le alternative agli avversari. D’altronde Diego, grazie anche all’esperienza maturata in Bundesliga, è un trequartista completo. E’ devastante con la palla tra i piedi - come ha sottolineato Maddaloni, che per il match di sabato ha pronosticato un Diego di nuovo in versione romana - ma non è tipo da passeggiare quando il pallone è gestito dagli avversari. E’ ancora negli occhi di tutti la rincorsa di cinquanta metri dell’Allianz Arena per stoppare la discesa del Bayern Monaco. Maggiore pressione verrà richiesta pure al centrocampo. Dunque al rientrante Sissoko, pronto ad occupare il ruolo di interno destro, e uno tra De Ceglie e Poulsen sulla fascia opposta. A loro Ferrara chiederà di tamponare le fasce non in prossimità dell’area, ma più vicino al cerchio di centrocampo, dove i pericoli maggiori sono rappresentati dalle accelerazioni di Vargas e Marchionni. Di certo la Juventus non sta lasciando nulla al caso. Lo scivolone di Palermo è ancora nella testa di staff tecnico e giocatori. Meglio sfruttare qualsiasi dettaglio.