NASCE LA "FIORENTINA... JO-JO"
Fiorentina-Empoli di domani sera potrebbe essere, a suo modo, una partita storica. Non certo perchè c'è in gioco il passaggio agli ottavi di Tim-cup, e nemmeno per il blasone dell'avversario (la squadra di Guido Carboni rantola nei bassifondi della serie B), nè tantomeno per un'attesa spasmodica che possa riempire l'Artemio Franchi (capirai... di giovedì alle 18, ed in più c'è la diretta televisiva). No, niente di tutto questo. Fiorentina-Empoli, vista così, è un normalissimo turno preliminare della coppa povera, considerata spesso più un disturbo che un opportunità. E invece se ci pensate bene, giocando la carta Delio Rossi e attingendo ad una "primavera" fenomenale come quella viola attuale, Fiorentina-Empoli potrebbe essere davvero la "prima" della nuova Fiorentina ye-ye. Anzi... della "Fiorentina Jo-Jo"!
Spieghiamo subito: quante volte in questi anni si è detto che nel vivaio della Fiorentina stavano crescendo "pianticelle" da innestare in prima squadra, quante volte le vittorie dello stesso settore giovanile (trofei vinti a ripetizione da "Allievi", "Giovanissimi", "Primavera") hanno creato l'illusione che ci potesse essere il famoso travaso nella rosa dei titolari... i vari Carraro, Seferovic, Iemmello, Di Carmine, Piccini, Masi... per molti di loro qualche apparizione in campionato piuttosto che in Europa League (quasi mai in Champions), poi più niente. Per tutti un mesto ritorno nei ranghi, a svernare, ad invecchiare. Vuoi perchè Prandelli ci andava (a ragione) con i piedi di piombo, vuoi perchè il materiale era quello che era. Senza parlare di Mihajlovic che in nome di traguardi personali (lo scorso campionato, ad esempio, il diktat era superare i 47 punti di Prandelli dell'anno prima) piuttosto che ripicche socetarie (Camporese, Masi e Babacar usati col contagocce) si affidava sempre e solo ai senatori, all'usato sicuro. Adesso il vento sembra cambiato, Delio Rossi può scegliere e decidere, e Delio è uno che ha coraggio, che premia la meritocrazia, sia che si tratti di Montolivo o Gilardino, di Salifu o Babacar. Ecco perchè Fiorentina-Empoli di domani sera potrebbe essere l'inizio della nuova "Fiorentina ye-ye". Dopo tante promesse, dopo tante buone intenzioni cadute miseramente nel vuoto. Piccolo flash-back per i più giovani: dicesi "Fiorentina ye-ye" quella nidiata di giovani viola, compresa tra il 1965 ed il 1969, progenitrice della squadra che vinse il secondo scudetto. Di quell'infornata facevano parte Brizi e Ferrante (loro addirittura erano arrivati a Firenze nel 1963), e poi Albertosi, Bertini, Brugnera, Esposito, Merlo, Chiarugi... tutti dettero spettacolo vincendo la coppa Italia nel 1966, molti di loro (mancavano solo Albertosi, Bertini e Brugnera) vinsero quel fantastico tricolore nel 1969. In panchina siedeva Beppe Chiappella, pigmalione di quella squadra sorprendente che lascerà il testimone a Bruno Pesaola proprio nell'anno dello scudetto. In campo, invece, chi comandava era "Picchio" De Sisti (arrivato proprio nel 1965 dalla Roma) che diventerà in breve tempo capitano e guida spirituale di quei "ragazzi terribili".
Facciamo un gioco: sostituiamo Chiappella con Delio Rossi, De Sisti con Jovetic, e poi Albertosi con Neto, Brizi e Ferrante con Nastasic e Camporese, Esposito e Bertini con Romizi e Salifu, Merlo con Ljajic, Chiarugi con Acosty... nel gioco delle coppie avanza solo Babacar (il centravanti dell'epoca, Mario Maraschi, quando arrivò aveva già 30 anni), poi la sovrapposizione è completa, se permettete suggestiva. Tutti potrebbero giocare domani sera contro l'Empoli (probabilmente resterà fuori il solo Acosty), ponendo la prima pietra di una costruzione affascinante: la Fiorentina del futuro. Attenzione, però... manca ancora un tassello, il più importante: Stevan Jovetic. Lui con l'Empoli non ci sarà, ma lo abbiamo detto... Jovetic come il De Sisti di quei tempi: un punto di riferimento, il capo carismatico e futuro capitano in campo e fuori, testimonial del progetto Fiorentina in Italia ed in Europa. E poi Jo-Jo incarna l'immagine pulita promulgata dai Della Valle, che si sposa perfettamente con la linea societaria dedita alla solidarietà, alla beneficienza, al fair play. Da qui la definizione: "Fiorentina Jo-Jo", che anche come assonanza fonetica ricorda molto la "Fiorentina ye-ye". Nella speranza che (leggi terzo scudetto) finisca più o meno allo stesso modo. Chi vivrà...