PRESE DI COSCIENZA
Giornata dalle molte parole spese, questa odierna in casa Fiorentina. Hanno rilasciato dichiarazioni pubbliche ben tre tesserati del club viola: prima il direttore generale Corvino, poi i due calciatori Astori e Bernardeschi. Per tutti e tre è stata l'occasione di fare un punto sulla situazione attuale dei gigliati, oltre che per slanciarsi nelle consuete previsioni futuristiche. A proposito del presente, Corvino è stato piuttosto franco nel tirare le somme della stagione, riassumendola in un "ci siamo presi delle soddisfazioni ma abbiamo fallito tutti i traguardi per certi aspetti". Una presa di coscienza non da poco, così come sulla scelta dell'allenatore, da lui comunque difesa. "Era giusto ripartire da Sousa" ha chiosato il direttore di Vernole.
Astori, come gli capita spesso, non si è voluto nascondere dietro al dito, prendendosi in prima persona, a livello di collettivo s'intende, le responsabilità per la stagione grigia. "L'anno scorso abbiamo dato molto di più. La classifica rispecchia il valore: vuol dire che abbiamo dato meno". Chi invece sembra meno disilluso, e più voglioso - forse grazie alla spinta giovanile del suo carattere - è Bernardeschi, che si è professato fiducioso, nonostante "qualche punto perso di troppo per strada". Il giovane 10 dei viola ci è andato deciso: "Alla corsa europea credo tanto: a quello puntiamo. Le partite sono ancora tante. È il momento più duro della stagione, ma se diamo qualcosa in più tutto è possibile". Sì, perché ancora mancano dieci giornate, e come ha sottolineato Corvino "ancora c'è da giocare la domenica prima di pensare al futuro". Già, perché parte del tifo, dell'ambiente e della stampa pare mentalmente già proiettata a ripartire con la nuova stagione. Nonostante la matematica non abbia tagliato del tutto le gambe ai viola.