LA PRIMA NECESSITÀ
Dopo una gara, come quella di ieri sera in quel di Roma, una cosa pare certa nel mare magnum delle voci di mercato che riguardano la Fiorentina: serve una punta. Un attaccante capace di chiudere i triangoli (molte volte deliziosi) apparecchiati da Jovetic, capace di far salire la squadra in caso di sofferenze prolungate della difesa, capace di dare esperienza ad una squadra tanto verde quanto un fiore ancora in bulbo e, soprattutto, capace di segnare anche qualche golletto.
Un compito ingrato, quello che spetta alla spalla di questo magico Stevan stagionale, tanto difficile da non essere tagliato per il Ljajic di questi tempi, talentuoso sì ma senza quella dose di cattiveria e fisicità necessarie. Un Amauri, un El Hamdaoui o un Chamak, sicuramente con maggiori primavere alle spalle, potrebbero essere la soluzione giusta. La cartina di tornasole del gioco brioso visto nel primo tempo di ieri, quando i viola creavano senza trovare l'azione finale, lo spunto decisivo degno della mole di gioco prodotta.
Detta così sembrerebbe facile. Eppure, le necessità della Fiorentina sono ben note, anche alle squadre che detengono i cartellini dei giocatori, per questo (anche se non soltanto) ogni società che si vede chiedere un centravanti dai viola tira sul prezzo, magari sulle buonuscite oppure su qualsiasi altro dettaglio favorevole per lei e sfavorevole per Pantaleo Corvino.
Una situazione sicuramente non semplice che il diesse sa di dover affrontare e risolvere in breve tempo perché il gioco espresso dalla banda Rossi a Roma è stato, almeno per 45', capace di riempire gli occhi come da tempo immemore non capitava; ora è necessario adoperarsi per compiere il passo successivo: occorre almeno una punta per fare gol, mica una cosa secondaria nel calcio, anche se giovane e ben curato coma quello messo in mostra dalla Fiorentina al più tardi di ventiquattro ore fa.