L'OSSESSIONE DEL CONTROLLO
''Giocare bene è avere il controllo del gioco in ogni situazione. In ogni fase della partita''. Giocare bene significa anche difendersi bene e la Fiorentina, dati alla mano, lo sa fare benissimo. Così si plasma l'identità di una squadra secondo Paulo Sousa. E' chiaro poi che il suo lavoro si basa, come egli stesso ha ammesso, sulle risorse umane che ha a disposizione. Si sviluppa in base alle qualità di ogni singolo giocatore della sua rosa. La squadra ha perso chi era in grado di saltare l'uomo (Cuadrado, Salah e Joaquin) e con l'arrivo di altre individualità il gruppo ha modificato le sue caratteristiche.
Al bando i fronzoli, i ricami e le leggerezze. Paulo Sousa è, e resta, un esteta del calcio anche se totalmente a modo suo. La sua visione di bellezza calcistica trascende l'estetica, ciò che normalmente riempie gli occhi, e punta dritta alla sostanza, al controllo, alla sicurezza. Questo in ogni fase di gioco, di qualsiasi partita, indipendentemente dal livello o dalle caratteristiche dell'avversario. Era difficile prevedere che un giocatore come lui, maestro del centrocampo e disegnatore di calcio, potesse arrivare da allenatore ad una visione di calcio così poco romantica e svincolata dal concetto (almeno ordinario) di ''bel gioco'' e così fortemente pragmatica.
Detto questo, contano i risultati e i punti che finora sono a corredo del lavoro di Paulo Sousa e tengono la Fiorentina al secondo posto in classifica. A conferma del fatto che non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace. E al momento questa Fiorentina piace a tanti, tifosi e addetti ai lavori. E se il buongiorno si vede dal mattino...