IL MALE MINORE
Il momento, inutile negarlo, non è certo dei migliori. Gilardino se n'è andato, altri forse lo seguiranno (e chissa' se verranno degnamente sostituiti...) c'è un deficit da ripianare, "rumors" di varia natura che non promettono niente di buono. Insomma, come disse qualcuno... "tutto è perduto fuorchè l'onore". Appunto, onore e dignita'. E allora, prendendo spunto (come spesso ci capita) da una ricorrenza storica, formuliamo un paio di riflessioni dedicate alle "vedove" di Vittorio e a coloro che rimpiangono un "certo" modo di fare calcio. Dedicato a chi non sopporta piu' i Della Valle, a chi condanna il loro "scarso" entusiasmo, a chi vorrebbe Diego in balaustra, a chi vorrebbe sentire dichiarazioni del tipo... "abbiamo mezzi illimitati" (che poi facevano il paio con... "vi faccio fare la fine del Bologna"). Dedicato infine a chi esultava nel vedere il proprio presidente pagare 17 miliardi uno come Kancelskis, 21 per Nuno Gomes, 15 per Mijatovic, 9 per Leandro, e finire prima in serie B, quindi in C2 dopo essere falliti. Dopo (appunto) aver fatto la fine del Bologna. Prendetela pure come una provocazione, ma in un momento simile di "recessione" viola (mica lo neghiamo, ci mancherebbe...) vorremmo che queste "vedove", invidiosi di presidenti come Preziosi, Zamparini, (mettiamoci anche Moratti che, senza l'aiuto di calciopoli, accuserebbe un deficit di risultati imbarazzante...) si rendessero conto che la gestione Della Valle e' il male minore. E sopratutto (se di male si puo' parlare) è un male necessario.
Andiamo con il riferimento storico: 3 gennaio 1993, data di un Fiorentina-Atalanta come tante, 14° giornata dello sciagurato campionato '92-'93. Perche' sciaugurato? Perchè alla fine la Fiorentina dei vari Batistuta, Baiano, Effenberg, Laudrup, (e chi piu' ne ha...) sprofondò miseramente in serie B. Colpa degli arbitri, colpa della sfortuna, colpa di Agroppi (come vedremo), colpa sopratutto di Vittorio Cecchi Gori. Sulla partita non serve dilungarsi piu' di tanto: Fiorentina seconda in classifica, al "Franchi" arrivano i nerazzurri bergamaschi allenati da Marcello Lippi (guarda caso...), primo tempo dominato dai viola ma sfortunato, fino al 53' quando tale Perrone fugge sul filo del fuorigioco ed impallina Mareggini sotto la "Fiesole". Cosi' l'Atalanta espugna Firenze. Capita... puo' capitare. Quello che, invece, non puo' e non deve capitare arriva subito dopo: Vittorio irrompe in sala stampa, tuoni e fulmini (eufemismo) contro l'allenatore dell'epoca Gigi Radice, ed esonero immediato. Un suicidio in piena regola, proseguito con l'ingaggio di Agroppi, culminato con una retrocessione che ancora grida vendetta. Senza parlare poi, all'indomani, di apparizioni deliranti nei vari salotti televisivi (memorabile e allo stesso tempo umiliante quella al "Processo del lunedì", con Vittorio deriso e messo in ridicolo un po' da tutti...) che al danno aggiunsero anche la beffa. Qualcuno dirà... altri tempi, altre situazioni. Forse. Sinceramente non sappiamo quali risultati conseguira' in futuro la Fiorentina, crediamo però che con questa dirigenza la Fiorentina non andra' in serie B, non tornera' a giocare partite ufficiali contro Aglianese e Poggibonsi, non si esporra' a "figure" mediatiche come era uso fare Vittorio. In poche parole, manterra' intatto il proprio onore, la propria dignita'. E di conseguenza quella della Fiorentina e di Firenze. Poi va da se' che il trend va cambiato, che lo stadio va riempito, che il cuore dei tifosi va scaldato. Che Firenze non puo' solo "vivacchiare", ma deve brillare di luce propria e comunque sistemarsi stabilmente dalla "parte sinistra" della classifica. Di questo Della Valle si deve render conto, si deve far carico e porvi rimedio quanto prima. Pero' ricordiamoci sempre di quel 3 gennaio di 19 anni fa...