BERNARDESCHI, In calo? Non secondo Conte
Federico Bernardeschi è certamente, seppur non da solo, uno degli "uomini-copertina" di questa stagione della Fiorentina. Il giovane talento di Carrara, orgogliosamente prodotto del vivaio viola, si è rivelato sin da subito, assieme al croato Kalinic, come una delle migliori note emergenti della nuova orchestra targata Paulo Sousa, grazie ad uno spirito di sacrificio in nome del collettivo che gli ha permesso di esprimersi per gran parte della stagione in un ruolo di esterno di centrocampo all'apparenza inadatto a lui, presentatosi al grande pubblico come trequartista, o, meglio, seconda punta. Puntuali sono arrivate, da gennaio in poi, le voci di mercato sul suo conto, che vorrebbero l'élite del calcio europeo sulle sue tracce: Bayern Monaco e Barcellona in primis.
Nelle ultime settimane Sousa ha rinunciato spesso al suo numero 10, che, dalla gara con l'Inter in poi, non ha offerto peraltro prove degne di nota, venendo spesso sostituito (come con l'Atalanta e nell'ultima a Frosinone), o addirittura inserito a gara in corsa, come si è visto fare nelle partite con Napoli ed Hellas Verona. La serie di prestazioni poco convincenti ha fatto parlare di un calo, non tanto in zona gol, dato che con una sola rete in campionato si è ancora dimostrato molto acerbo da quelle parti, ma di motivazione, e di applicazione tattica, in coordinato con la flessione fisico-psicologica accusata dall'intero gruppo nell'ultimo periodo. C'è stato addirittura chi ha puntato il dito verso la nuova super fidanzata del talento carrarino.
Fuori da questa selva si è mantenuto però il ct Antonio Conte, che ha voluto premiare il ragazzo per le doti messe in mostra sinora, con la chiamata in azzurro per le due amichevoli di lusso con Spagna e Germania, una sorta di 'trampolino' per una possibile chiamata all'Europeo francese. Nella prima apparizione azzurra la prova di Bernardeschi è sembrata in controtendenza con quelle fornite recentemente in maglia viola, cosa che gli varrà una probabile riconferma dal 1' contro la Germania. Adesso la speranza dei tifosi fiorentini è che questo ragazzo classe '94 di Carrara abbia le spalle sufficientemente larghe per potersi prendere carico dei problemi della squadra, e provare, tramite le sue giocate, che sono espressione di una classe cristallina, ad invertire la pericolosa rotta intrapresa dalla squadra, per evitare di buttare nel cestino una stagione che fino a poche settimane fa sembrava poter essere quella giusta per togliersi qualche bella soddisfazione.