SANCHEZ, IO POLIFUNZIONALE. SOUSA DÀ IL 100%. IL RISCATTO...

05.04.2017 18:40 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
Fonte: Radio Bruno Toscana
SANCHEZ, IO POLIFUNZIONALE. SOUSA DÀ IL 100%. IL RISCATTO...
© foto di Federico De Luca

Carlos Sanchez, calciatore colombiano della Fiorentina, ha concesso una lunga intervista, nella quale ha toccato molti punti, dall'andamento attuale personale e del club, passando fino a un riassunto della sua attuale esperienza in maglia viola.

Carlos, come sta a Firenze dopo questi primi sei mesi? "Mi sento stupendamente a Firenze. Il tempo è passato in fretta, ma qui mi sento benissimo dal primo giorno. Io sto bene e la mia famiglia pure, tutto è perfetto".

Il clima non è idilliaco nonostante siano arrivate tre vittorie consecutive. "E' normale, i tifosi vorrebbero sempre veder la squadra vincere. Noi ci proviamo, lavoriamo per questo anche se sappiamo che non è facile. Nelle ultime tre partite siamo riusciti sempre a vincere, non è stato semplice, perciò la nostra idea è quella di continuare così poi alla fine vedremo dove saremo arrivati".

Una striscia positiva che non avevate mai infilato, cos'è cambiato nell'ultimo mese? "Non è cambiato niente, facciamo le stesse cose e crediamo sempre in quel che facciamo. Ultimamente abbiamo avuto quel pizzico di fortuna che ci è mancato a inizio stagione per il resto è stato bravo l'allenatore a tenere alta la tensione. Speriamo di continuare così vincendo anche la prossima partita".

Contro la Samp non ci sarà il suo connazionale Muriel. "Lo conosco bene, è un compagno di nazionale e un amico. Per loro è un calciatore importante e adesso è alle prese con l'infortunio. Ma noi dobbiamo restare concentrati su di noi, su quel che dovremo preparare. Servirà una mentalità positiva e la voglia di portare a casa tre punti".

Vuole spedire un messaggio a Schick e Quagliarella? "Dobbiamo stare concentrati sul nostro lavoro, e in campo dovremo essere cattivi contro questi due attaccanti molto pericolosi, poi vedremo quale sarà il risultato finale al novantesimo".

Per riacciuffare l'Europa conviene fare la corsa sul Milan o sull'Inter? "Io sono concentrato solo sulla prossima partita, che è quella da vincere. Non serve pressione in più, non ci aiuta. La pressione che dobbiamo avere è quella di vincere ogni partita. E' vero che la Samp ha battuto l'Inter ma ogni partita fa storia a sé. Noi ci stiamo preparando come al solito, l'idea è quella di andare a Genova per vincere".

Sanchez si definirebbe un centrocampista o un difensore? "Mi definirei semplicemente un calciatore polifunzionale, ma non me l'ha suggerito Corvino (ride, ndr). Sono un giocatore che si mette a disposizione della squadra. L'ho detto sempre, il Mister lo sa, io sono a disposizione, dove la squadra ha bisogno di me io sono lì".

Da difensore ha avuto problemi contro attaccanti rapidi: Mertens, gli esterni del Borussia... "Penso che ogni partita ti mette davanti giocatori con diverse qualità, e ogni avversario cerca di vincere ogni duello nel corso dei novanta minuti. In generale credo di aver dato il mio apporto, offrendo un rendimento positivo, poi è ovvio che in qualche partita posso aver sofferto di più".

Paulo Sousa se ne andrà a fine stagione, nello spogliatoio come vivete questa situazione? "Non ho idea di cosa succederà, ma quel che vedo è un tecnico che sta al 100% con noi. Lavora quotidianamente su ogni dettaglio affinchè la squadra possa vincere tutte le partite e questo è quel che più conta, poi il futuro vedremo cosa ci riserverà".

E' stato Sousa a reinventarla difensore, lei però hai rubato il posto a Tomovic e Salcedo... "Nel calcio non si può parlare di “rubare”. Siamo tutti nella stessa condizione, tutti vogliamo giocare e ognuno come calciatore deve fare di tutto per ritagliarsi maggiore spazio. In allenamento come in partita bisogna esserci sempre con la testa per mettere in difficoltà l'allenatore. Io mi alleno come se fosse sempre l'ultimo allenamento, con la gioia e l'allegria di fare questo lavoro che amo, poi le decisioni le prende l'allenatore. Ma il mio rapporto con i miei compagni di squadra è ottimo ed è rimasto lo stesso dal giorno in cui sono arrivato a Firenze".

Ha colto al volo l'occasione di venire a Firenze, adesso è pronto per il riscatto... "Sì, si va verso il riscatto, penso che è una cosa che se tutto va bene si farà. Io sono molto contento di questo aspetto, penso di aver fatto la scelta giusta e di aver preso la decisione migliore. Io sto bene qui, la mia famiglia sta altrettanto bene e sono felice di restare alla Fiorentina, è tutto perfetto".

Nel 2018, poi, ci sarà il Mondiale magari dopo un anno da protagonista a Firenze. "Non sarà facile qualificarsi, ancora ci mancano quattro partite e ne dovremo vincere almeno un altro paio per essere certi di andare in Russia".

Lei vanta esperienze in Spagna, Francia, Inghilterra e Italia. E' vero che la Premier League è il campionato migliore a livello europeo? "Come tipo di campionato, per come è strutturato, quello inglese è effettivamente il più bello, ma non è il miglior calcio che ho visto. Il Leicester? No, non credo che potrebbe capitare altrove, qui in Italia sarebbe certamente molto difficile. Per questo dico che il campionato inglese resta il più bello anche se per come si gioca a calcio non lo considero il migliore".

Intanto ha scelto di tornare al suo look originario? "E' la mia versione originale, ogni tanto cambio, ma il mio look è quello con i capelli “afro”. La considero l'istituzione di Carlos. Non ci sono riferimenti agli anni '70, è soltanto una versione “Afro”, quella che più apprezzo. Le treccine? E' vero, quando le ho fatte non sono piaciute a casa, ma le avevo fatte soprattutto per far crescere un po' di più i capelli. Non so se i miei capelli intimoriscono gli avversari, forse sì....".

Un consiglio a Corvino per gli acquisti in Colombia? "Adesso non saprei, datemi qualche giorno, ci penso e poi dirò un nome...".