PASQUAL, Voglio tornare in nazionale
Manuel Pasqual sa che nella pagella di questo suo primo «trimestre» della stagione 2007/2008, il giudizio non è eccellente.
«S’impegna molto — scriverebbe il professore di turno —, ma potrebbe fare di più».
Pasqual, condivide questo giudizio?
«Beh... anche se non lo condivido in pieno, un po’ me lo aspettavo».
E perché?
«E’ inevitabile. Accade sempre così. Se fai una stagione molto buona, firmi 14 assist, corri, lavori e sforni cross quasi sempre azzeccati..., la stagione successiva tutti si aspettano che come minimo tu ripeta le stesse cose. O ancora di più, tutti sono pronti a giurare che il tuo score migliori».
Quindi lei è soddisfatto del suo primo «trimestre»?
«Direi di sì, anche perché credo di essere cresciuto e di essermi migliorato sotto altri aspetti».
Ad esempio?
«Ho capito che quando dietro si rimane in tre perché un compagno si sgancia, io debbo comunque rimanere in copertura. Eppoi sono molto più disciplinato rispetto a qualche mese fa.
Più disciplinato e quindi meno... avventato e spregiudicato. Ho fatto, insomma, quello che l’allenatore si aspetta da me».
Insistiamo: quel Pasqual meno disciplinato è arrivato a conquistare anche la Nazionale. Il Pasqual di oggi...
«Sono convinto che riuscirò anche a riconquistare la maglia azzurra. Sono tranquillo e la Nazionale è uno dei miei obiettivi. Vedrete che ci tornerò non appena ci si accorgerà che anche in questa stagione sto facendo buone cose».
Coppa Uefa o campionato? Scelga a che cosa sarebbe disposto a rinunciare.
«A niente, sia chiaro. Io penso che in Europa più si va avanti e meglio è. Il campionato? Godiamoci il secondo posto, teniamo presente che se chiuderemo la stagione entro le prime cinque posizioni avremo realizzato un altro miracolo».