MILAN, A Firenze Pato in panchina
Fiorentina-Milan è il primo, grande crocevia del 2008 rossonero. I Viola, occupanti momentanei dell'ultima poltrona buona per la Champions League 2008/09, sono lontani sette punti: se è vero che il Diavolo deve ancora gettare sul tavolo il jolly del residuo recupero (contro il Livorno, a San Siro, il 13 febbraio), è altrettanto vero che un'eventuale sconfitta contro la squadra di mister Prandelli ammaccherebbe in maniera grave, forse irrimediabile, le chances milaniste di presenziare al torneo più amato e ambito. Il match del Franchi, in definitiva, è una sorta di finale, appartiene alla categoria delle gare che il Milan sa di non potere e dovere perdere e che, in genere, non fallisce. Logica, dunque, la filosofia applicata da Ancelotti: in campo a Firenze va il Milan delle finali, l' "albero di Natale", la squadra che ha trionfato in Champions League dopo avere seppellito Bayern, Manchester United e Liverpool, che ha fatto sue la Supercoppa Europea e la Coppa del Mondo. A centrocampo, mancherà l'infortunato Gattuso. Con Ambrosini e Pirlo, potrebbe rivedersi Emerson dal primo minuto con la coppia Seedorf-Kakà sulla trequarti. In difesa, l'unico ballottaggio riguarda gli esterni difensivi, con Bonera e Maldini favoriti su Oddo e Favalli.
Davanti, come noto, c'è spazio per un'unica punta. Risponderà al nome di Alberto Gilardino, l'uomo delle trasferte, rinfrancato dal gol di Reggio Calabria e trovatosi unico attaccante abile al 100%. Pato, infatti, è affaticato dopo cinque partite senza respiro ed è inoltre sofferente per un risentimento a un gluteo. Dolorino che non gli impedirà di provare, per la prima volta in Italia, che significa sedersi in panchina. Le sue prestazioni in trasferta, dove ancora fatica a esprimere tutto il suo potenziale, avrebbero comunque spinto Ancelotti a non lasciargli, almeno inizialmente, la responsabilità dell'intero attacco in una gara così difficile. Inzaghi e Ronaldo, invece, rimangono fermi ai box. Ma se Pippo è indirizzato verso il completo recupero e per lui è già iniziata la missione-Arsenal, il Fenomeno e i suoi piccoli grandi guai fisici rimangono il mistero buffo di Milanello. Dove, però, nessuno riesce a riderne.