MAZZARRI, Il cuore della Samp è Bellucci
LIVORNESE di San Vicenzo, allievo di Renzo Ulivieri, Walter Mazzarri, 46 anni, è un giovane leone delle italiche panchine. Per ora non ha fallito un colpo. I suoi capolavori sono, comunque, la promozione in A del Livorno dopo più di mezzo secolo, tanto per dimostrare che sa essere anche profeta in patria, e la salvezza, nella scorsa stagione, della penalizzatissima Reggina. Con lui, che è stato una buona mezzala anche in tinta viola, ci giochiamo, al telefono, Samp-Fiorentina.Mazzarri, la sua squadra ha venti punti. Contento?
«Siccome non siamo stati molto fortunati sono più che contento. In difesa abbiamo avuto infortuni a non finire e per strada abbiamo lasciato punti incredibili. L’ultimo esempio arriva da Udine».Il bello e il brutto della Samp?
«Il bello è il calcio che giochiamo, il brutto è rappresentato dal fatto che qualche volta andiamo con la testa sulle nuvole, non siamo concreti e tanto meno cinici».Cassano è risorto?
«Antonio è arrivato alla Samp che non giocava da quasi due anni, era soprapeso, sembrava un ex atleta. Si è messo in riga, si è allenato come una persona seria e i risultati si vedono.
Perché a Cassano puoi insegnare tutto ma non a giocare a calcio…».E poi c’è Bellucci che ha già fatto otto reti…
«Veniva dal Bologna, veniva dalla B e sta facendo forse il più bel campionato della sua vita. Bellucci, attaccante abile non solo nel far gol, è anche una persona seria».Lei ha la fortuna di incontrare una Fiorentina che sta andando maluccio…
«Premesso che mi dispiace perché la Fiorentina, da buon toscano e da ex viola, nel cuor mi sta io mi permetto di dire che questo è solo un momento delicato, quei momenti che nel calcio e nella vita ti possono capitare. Quanto è successo a Cesare Prandelli ha lasciato inevitabilmente il segno».Si è fatto male anche Frey…
«Non mi parli di infortuni perché alla Samp abbiamo una collezione in materia che non teme confronti. Premesso che Frey è un portiere eccellente, avrei preferito l’assenza di Mutu, di Pazzini o di Vieri, di uno di quei tre là davanti…».Le piace l’attacco della Fiorentina…
«Mi piacciono tante cose, della Fiorentina. Mi piace la politica societaria basata sui giovani, mi piace il suo splendido allenatore, mi piace Corvino scopritore di talenti, mi piacciono i suoi giocatori, a cominciare da Mutu».Che fa, mette le mani avanti?
«La Fiorentina annaspa un pò ma io di una squadra così forte non mi fido».Le va bene il pareggio, allora…
«Un pareggio non sarebbe da buttare. Però io, per mentalità, me la gioco anche con l’Inter, non solo con la Fiorentina. Semmai, come diceva il vecchio Rocco, spero che non vinca il migliore…».