FIRENZE, Tutti pazzi per Bobo Vieri
Quest’estate, all’annuncio dell’ingaggio di Christian Vieri, non è che la tifoseria della Fiorentina si stracciasse le vesti. Una campagna acquisti sotto accusa, allora. Infarcita di giovani da scoprire e di giocatori da rilanciare e, pertanto, non in linea con eventuali aspirazioni di grandezza. Critiche cui il gruppo viola ha risposto nel solo modo possibile, con il lavoro. A cominciare da Bobo, fissato quest’estate in immagini decisamente sovrappeso insieme con Melissa Satta sulle spiagge di Formentera. Facili le ironie, cui l’attaccante non ha replicato. Testardo e risoluto, fin dal primo minuto nel ritiro di Castelrotto. Una dieta secca, una preparazione atletica mirata, sotto la supervisione di Giambattista Venturati, e un obiettivo da raggiungere: giocare perché, come ha ripetuto, «non mi alleno per sedermi in panchina». Un lavoro unito all’umiltà di calarsi in un nuovo gruppo senza fare il fenomeno.Vieri, a Firenze, è ripartito letteralmente dalle origini: agli allenamenti in treno dalla sua Prato, come un Primavera qualunque, vita da atleta e dedizione totale. Con risultati ben visibili a tutti, nel fisico (asciutto come ai bei tempi) e nei gol.
Contro il Napoli è arrivato il terzo di stagione in campionato, valido finalmente per i tre punti e in curiosa coincidenza con la prima maglia da titolare. Perché Vieri, fino a mercoledì sera, non aveva ancora mancato una partita ma sempre cominciando come riserva. Alla prima possibilità dall’inizio ha lasciato immediatamente il segno, degno coronamento di una prova sopra le righe. Apprezzata e compresa dallo stadio, alzatosi per l’applauso collettivo al momento della sostituzione con Giampaolo Pazzini. Già, proprio l’allievo che Vieri ha preso sotto la sua ala. Perché Bobo, al di là della sua voglia di giocare, ha capito bene quali fossero le gerarchie in casa viola. E con il suo collega più giovane è sempre stato prodigo di preziosi consigli, per aiutarlo a crescere in una realtà non facile, orfana della prolificità di Luca Toni. Ma non c’è solo Pazzini con cui legare, dentro e fuori del campo. C’è anche Adrian Mutu, con il quale Vieri pare giocare da una vita per come i due sanno cercarsi e trovarsi sul campo.