DI LIVIO, La Fiorentina può farcela in Champions

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Due punti in tre partite: in Champions League la Fiorentina ha iniziato proprio come nell'edizione 1999/2000, quando i Viola riuscirono a qualificarsi grazie all'impresa di Wembley. In quella squadra giocava Angelo Di Livio, che, sulle pagine de La Repubblica, racconta: "Dopo l´euforia iniziale dovuta al pareggio contro l´Arsenal, paragonabile per prestigio al 2-2 di Lione, arrivarono la scoppola rimediata sul campo del Barcellona e lo 0-0 di Stoccolma. Tutti pensavano fossimo spacciati, ma noi eravamo convinti della nostra forza. Mettemmo in campo anche l´anima, sapendo come funziona il calcio, uno uno sport dove in poco tempo può accadere di tutto, e magari torna all´improvviso quanto la sfortuna e l´imprecisione ti ha tolto all´inizio. E la sfortuna, a Lione e Monaco, ci ha messo davvero lo zampino. Rivincita contro il Bayern il 5 novembre? La Fiorentina ne ha tutte le potenzialità. I tedeschi a mio avviso sono battibili tenendo ritmi alti, visto che dietro sono lenti e macchinosi; paradossalmente temo di più il Lione, squadra solida in ogni reparto e ben organizzata. Noi avevamo tanti giocatori esperti e con personalità; forse risiede qui il problema dei viola.

I tanti gol sbagliati contro il Bayern possono essere letti come peccati di gioventù. Al contrario gli uomini di Klinsmann come calciavano verso la porta segnavano. Per questo non devono essere criticati due come Montolivo e Mutu, giocatori non al massimo della condizione fisica, ma sempre determinanti. Vargas? Penso che anche su di lui abbia giocato molto l'emozione. Passare da Catania all´Allianz Arena lo ha reso maggiormente fragile. Se serviranno sette punti come nel 1999/2000 per la qualificazione? Fare calcoli equivarrebbe a farsi fuori da soli. Prandelli ed i suoi sanno la verità. Conta solo soffrire sul campo e vincere".