SOTTANI A FV, CHE RICORDI CON BATI E RUI. CREDO NEL CLUB MA...
Fai il nome di Leonardo Sottani e ti viene subito in mente la pallanuoto bella e vincente sia a Firenze, visto che è un simbolo della Rari Nantes Florentia, sia a livello italiano, plurimedagliato con il Settebello. Fiorentino doc, da quattro anni vive in Brasile ma non ha mai smesso di tifare Fiorentina, che riesce a seguire anche dall'altra parte del mondo: "Ormai il mondo è globalizzato perciò riesco a seguire non solo le partite, ma via streaming anche le trasmissioni sulla Fiorentina, così sono sempre aggiornato - dice in esclusiva a Firenzeviola.it - Inoltre quando sono a Firenze, vado allo stadio, come ho fatto contro l'Inter visto che sono qua in vacanza anche se domani riparto".
Lei è stato un campione di pallanuoto, come le nasce la passione per la Fiorentina? "Chi nasce a Firenze come me e viene portato allo stadio dal babbo come è accaduto a me non può non crescere con questa passione che non viene mai meno, neanche quando si fa altro o si è lontani. Tra l'altro quando giocavo nella Rari, c'era un parallelismo tra calcio e pallanuoto perché entrambi le squadre vivevano momenti d'oro".
Ha qualche aneddoto? "Certo, tanti. Quando giocavo io c'erano Batistuta e Rui, capitava che ci frequentassimo e spesso venivano anche a vedere le partite a Bellariva, d'altronde era il periodo della finale scudetto e della vittoria della Coppa delle Coppe. Io conoscevo anche Antognoni che lavorava nella Fiorentina e quando debuttai in serie A venne a vedermi, non so se ero più emozionato per l'esordio o perché c'era lui. L'allenatore De Magistris e i compagni mi richiamarono alla concentrazione perché io nel vedere lui, che rappresentava una bandiera viola, mi ero distratto (ride, ndr). E il giorno del mio giuramento militare ad Arezzo quando tornai a Firenze ci fu un servizio Rai dentro al Franchi con Batistuta, visto che eravamo due attaccanti. Ed io, che ero considerato in rampa di lancio come atleta, gli dissi che lo invidiavo perché dopo il gol poteva correre ed esultare sotto la Fiesole, senza nulla togliere ai tanti tifosi che ci seguivano a Bellariva ben inteso. Lui mi rispose che la Fiesole però, a differenza dei tifosi della pallanuoto, lo fischiavano se sbagliava un gol. Ovviamente fu un servizio molto emozionante e divertente. Un ultimo parallelismo Rari e Fiorentina glielo faccio pensando a Furio Valcareggi, grande tifoso viola e mio amico; non sarebbe neanche nato se non ci fosse stata la Rari visto che i suoi genitori si conobbero al nostro circolo".
Le farà piacere ritrovare Antognoni di nuovo in società... "Molto, è il suo posto. Fiorentina e Antognoni sono un binomio inscindibile. Era in Nazionale, per carità e per un campione del mond era giusto, ma la Fiorentina è un'altra cosa per Giancarlo che ha la maglia viola addosso, oltre ad essere bravo e competente".
Le piace questa Fiorentina? "La seguo e ci sono tanti bravi giovani, su tutti Chiesa, anche se è scontato dirlo. Contro l'Inter mi ha emozionato e coinvolto perché, al di là delle sue qualità calcistiche, ha un trasporto e una voglia che contagiano e personalmente mi ha trascinato. Inoltre ho visto una squadra unita e combattiva, che ha giocato una bella partita".
Il momento non è però dei migliori, lei cosa ne pensa? "Io do fiducia a questa società, credo nella rivoluzione fatta questa estate. Credo ce ne fosse bisogno, anche se mi è dispiaciuto per Borja, mi è sembrato una forzatura da fuori, forse si poteva trovare un accordo perché lo vedevo ben integrato nella città con la sua famiglia. Ma in linea di massima credo che un progetto sportivo passi anche da rivoluzioni come queste in cui è stata fatta tabula rasa e che in questo anno si stiano gettando le basi per un ciclo, certo se a giugno vendono Chiesa, Veretout e qualche altro giocatore importante allora sarà dura continuare a crederci e a dare fiducia. Dal mercato non mi aspetto nulla a gennaio ma spero che stiano già lavorando per migliorare questa squadra a giugno dove servono interventi chirurgici per migliorare la rosa".