VIOLA, SOLITA TENDENZA. MA COME DICONO I PROF: "POTREBBE FARE DI PIÙ"

29.10.2021 11:16 di  Stefano Prizio  Twitter:    vedi letture
VIOLA, SOLITA TENDENZA. MA COME DICONO I PROF: "POTREBBE FARE DI PIÙ"

"Potrebbe fare meglio" era ed è tuttora la frase gettonatissima che gli insegnanti rivolgono ai genitori che vanno a colloquio per essere edotti del rendimento scolastico dei figli, chi non ha sentito rivolgersi la frase o come alunno o come genitore? Tutti, compresa la Fiorentina di Vincenzo Italiano che spesso pare lì lì per fare il saltino di qualità, ma poi trova il castigamatti ed esce un po’ ridimensionata dal campo, è accaduto l’altra sera a Roma, sul campo ostico della Lazio, dove i viola hanno perso di misura e quasi senza tirare in porta.

Eppure la squadra viola sta confermando la sua tendenza di quasi infallibilità con le squadre inferiori (Venezia a parte), con le grandi invece fatica e perde (Atalanta a parte), come è normale che sia, ma come si spererebbe non fosse, visto. Ad ogni buon conto i viola sono sempre candidati a vincere quella specie di A2 che, tolte le prime 7, se la gioca per la piazza numero 8, come il buon senso nella valutazione dei potenziali sportivi, lasciava intendere già ad inizio anno.

A gennaio, caso Vlahovic a parte, si capirà se questa società si accontenta di vincere il campionato delle seconde o intende contendere le posizioni delle altre sette: dove possa migliorare la Fiorentina è sotto gli occhi di tutti: intanto dandosi alternative in attacco, elementi come Kokorin e Callejon sono ormai ex calciatori, Vlahovic, al netto della questione del suo contratto, non ha uno straccio di sostituto credibile in rosa, fatto castrante sia per le scelte tecniche dell’allenatore che per eventuali misure punitive che volesse prendere il club nei confronti del suo centravanti. Vedremo quindi quali saranno le vere ambizioni.

Le attuali? Ovvero prima dei secondi, contentandosi di dominare città come Sassuolo, Udine, Cagliari, Genova, Verona, alcune di queste peraltro superiori sul piano economico alla più bella Firenze, superiore a sua volta sul piano della tradizione calcistica e sul bacino di utenza.

Oppure outsider delle prime? Ovvero in lotta per i posti Uefa stabilmente, con la possibilità di inserirsi di tanto in tanto  nella lotta Champion’s.

Invero si potrebbe riaprire il sempre verde dibattito sulle reali dimensioni del club viola e della Firenze calcistica, giusto per capire una volta per tutte se  sia lecito pretendere che nel calcio di oggi, quello delle società super ricche, con fatturati da almeno 200 milioni ( la Fiorentina pre covid ne aveva una settantina), la Fiorentina possa permettersi, anche a cadenza quinquennale, di sedersi al tavolo delle principesse del calcio. Bergamo ci è riuscita, anche se la sua base produttiva è maggiore di quella fiorentina, fatta da bottegai che campano bacchettando tranci di pizza, bibite e gelati ai turisti che affollano la città.