UN TRIONFO COSÌ È UN GRAN SEGNALE. PREMIATA LA MOLE DEL GIOCO. IL CALO? DEVE CRESCERE LA MENTALITÀ. JOVIC SUBLIME ED È IN RITARDO… SE SOTTIL FOSSE STRANIERO CHE DIREMMO. KOUAME ESTERNO È UNA BELLA IDEA. ORA LA SFIDA CHE CONTA: TWENTE

15.08.2022 11:05 di  Mario Tenerani   vedi letture
UN TRIONFO COSÌ È UN GRAN SEGNALE. PREMIATA LA MOLE DEL GIOCO. IL CALO? DEVE CRESCERE LA MENTALITÀ. JOVIC SUBLIME ED È IN RITARDO… SE SOTTIL FOSSE STRANIERO CHE DIREMMO. KOUAME ESTERNO È UNA BELLA IDEA. ORA LA SFIDA CHE CONTA: TWENTE
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Le vittorie che arrivano al sesto minuto di recupero - tra l’altro nemmeno più una novità - meritano almeno un paio di considerazioni: la prima spiega la voglia di una squadra di crederci sempre, la seconda si riferisce più alla sfera della casualità. Se vinci in quel modo allo scadere, magari è il segnale che l’annata girerà in una certa direzione. Non c’è niente di scientifico, ma sappiamo che nel calcio certi segnali premonitori contano. Se poi il gol dei tre punti arriva grazie alla super papera di un portiere che fino a quel momento era stato uno dei migliori in campo, allora il quadro è completo. 

Al di là però di come è maturato il successo dei viola, si può dire tranquillamente che la vittoria è stata meritata dalla Fiorentina. Non perché la Cremonese abbia giocato male, tutt’altro, anzi. E’ rimasta in 10 al 43’ del primo tempo e non è mai uscita dalla gara, ma la Fiorentina ha prodotto tanto. Sia chiaro: l’inferiorità numerica è stata decretata da una scelleratezza di Escalante. Un intervento pericolosissimo che avrebbe potuto segnare la carriera di Kouame. La Fiorentina in quel momento era avanti 2-1 e con l’uomo in più avrebbe dovuto avere una partita in discesa. Invece, nella miglior o peggior tradizione viola, è mancata la continuità. Ha giocato per buona parte della ripresa sotto ritmo, invitando la Cremonese a crederci. E’ un problema di mentalità, cioè di crescita. E’ un altro segnale: la Fiorentina non è ancora pronta per grandi traguardi, deve lavorare sul proprio carattere. Compito che spetta a Italiano, ma anche alla società. I viola devono capire che quando hanno la partita tra le mani, la devono stritolare per non disperdere punti determinanti. Alla fine della stagione un punto di differenza può far ballare 50 milioni della Champions. 

Prima c’è stata la doppia chance capitata a Zanimacchia - che avrebbe dovuto svegliare i viola - e dopo l’errore sul corner di Gollini, su corner di Bonaiuto. Sul 2-2 la Fiorentina si è ritrovata, ha compreso che stava bruciando una grande opportunità e allora si è scatenata. Attacchi in massa, occasioni evaporate anche per un niente. Radu è stato bravissimo sulla punizione di Biraghi e sul colpo di testa di Milenkovic, ma dopo lo stesso centrale ha messo fuori. Poco prima Jovic si era pappato un rigore in movimento con salvataggio miracoloso di Quagliata. Senza dimenticare nel finale un gol facile fallito da Gonzalez. Quindi alcuni tiri murati in area con protagonista Bonaventura, già andato in rete nel primo tempo. Il conto delle occasioni da gol giustifica il risultato. La mole di gioco della Fiorentina è stata premiata. 

Molte luci dunque e qualche errore. 

Le prime sono state il gioco e alcuni singoli. I viola quando alzano la velocità della circolazione della palla, con i concetti che hanno, diventano devastanti. Ma quando abbassano, come detto, si trasformano nella categoria dei normali. 

L’ampiezza del campo è stata regalata da due esterni che hanno fatto in pieno il loro dovere: la sorpresa è stata Kouame. Intanto perché dovrebbe avere la valigia in mano, poi perché raccontano che non ami la fascia, ma in realtà si senta un centravanti. Noi crediamo, invece, che abbia ragione Italiano che lo ha proposto largo. Se Kouame si convincesse potrebbe regalarsi una carriera diversa. Come numero 9, invece, ci sembra un peso piuma. Kouame ha spinto e fabbricato un assist per Bonaventura davvero commendevole. Sull’altro lato Sottil ci ha deliziati spiegando a molti cosa significhi giocare esterno nel 4-3-3: pochi fronzoli e strappi da campione puntando sempre la porta avversaria, senza tergiversare come fanno altri. Lo ha detto anche Italiano: “Quando strappa vale i migliori top player”. Caro Vincenzo, siamo felici perché lo pensiamo da tempo. Sottil è andato quattro volte al tiro: in una circostanza è stato bravissimo Radu, in un’altra la palla è uscita di pochissimo, in altri due invece la conclusione non è stata abbastanza forte. Riccardo ha fatto anche l’assist per il gol di Jovic e ha aperto sovente, come una scatoletta, la fascia destra della Cremonese. Sottil sta crescendo molto, ma solo lui è padrone del proprio destino. Se ci crede, la maglia non gliela toglie nessuno. Pensate se fosse nato in Francia o in Portogallo o in Spagna cosa diremmo o scriveremmo. E soprattutto quanto lo avrebbe pagato la Fiorentina. Minimo 15 milioni… Benedetta esterofilia… O maledetta… 

Tra le cose belle mettiamo anche Jovic. Ha un modo di stare in campo strano e affascinante. Sembra non partecipare più di tanto invece improvvisamente si accende, con un tocco morbidissimo di palla per un servizio ad un compagno oppure si gira in area e pesca il gol. E’ un centravanti, senza discussione. Ma riesce anche a tornare sulla trequarti per legare il gioco, pulendo palloni meravigliosi e usando pure il colpo di testa, lui che un gigante non è. Ha un fisico quadrato da “bomber fustino”, compatto, non lo sposti: difende il pallone usando il corpo come solo i grandi interpreti sanno fare. E’ intelligente perché vede la giocata in anticipo. E indietro con la condizione, pensate quando sarà al massimo… Ha promesso 30 gol: ne mancano 29, ma la strada è quella giusta. 

Tra gli errori, oltre all’approccio sbagliato nella ripresa, mettiamo Gollini, appunto, e Quarta. L’argentino ha sbagliato a lasciare solo Okereke quando la Cremonese ha pareggiato e nel secondo tempo ha fallito altre due chiusure che potevano costare carissime alla Fiorentina. Non è in fiducia, si vede. Ha perso punti di riferimento e vorremmo che si ritrovasse. L’assenza di Igor è stata pesante. Però il discorso è più delicato e merita una riflessione da parte degli uomini mercato della Fiorentina: serve un difensore al posto di Quarta? Nastasic offre garanzie o no? La sensazione che Italiano adesso possa contare sulla coppia titolare dei centrali, Milenkovic-Igor, di altissimo livello, mentre abbia poche certezze sulle due seconde linee. Mancano ancora alcuni giorni alla chiusura delle trattative, se qualcosa non torna c’è tempo per rimediare. Con la massima serenità. 

Ora sotto con la partita che conta più di quella di ieri sera e del derby con l’Empoli: giovedì ci sarà il primo atto col Twente, formazione da affrontare seriamente. Secondo atto il 25 agosto. Le scelte fatte da Italiano con la Cremonese sono figlie del confronto internazionale con gli olandesi. La posta in palio è molto alta, trattasi della stagione della Fiorentina. Perché la cruda verità è questa: la Fiorentina purtroppo ancora non è in Europa, se la deve conquistare passando attraverso l’ostacolo Twente. Giovedì ci sarà sicuramente il Franchi dei grandi appuntamenti. 

Bella è stata l’accoglienza dei tifosi a Commisso e probabilmente era quello che serviva a Rocco in questo momento. Il presidente ha voglia di riappropriarsi della squadra e della Fiorentina in generale, dopo quasi un anno di assenza. Al Franchi ha scambiato qualche parola col sindaco Nardella, si rivedranno presto. L’incontro raccontano sia stato cordiale e positivo. Speriamo, perché la società ha bisogno di nuovi introiti se vuole ottenere il definitivo salto di qualità. E a fine anno sarà pronto il Viola Park, quella è la vera impresa. Forse ancora non tutti se ne sono resi conto.