QUESTIONE DI OBIETTIVI, L'ASTICELLA È SUL PUNTO GIUSTO. SOUSA, DOPO IL CONFRONTO CON CORVINO COMINCIANO GLI ESAMI
Alla faccia delle semplici due settimane. Il tifoso in arrivo oggi al Franchi è dato come in piena crisi da astinenza. Roba che ieri, intorno alle 15:00, probabilmente mezza Italia ha osservato la sfida tra Napoli e Roma vinta dai giallorossi (a proposito, gioverà ricordare sempre il peso degli attaccanti), tanto più se la Nazionale, a parte la coppia Belotti-Immobile, ha davvero poco da offrire. A Firenze, se possibile, questa pausa ha ulteriormente appesantito l'aria.
Non fosse bastato il 2-0 dell'Olimpico di Torino, le diatribe tattiche si sono sprecate. Chiamando più o meno regolarmente in causa Paulo Sousa. Anche Corvino si è concesso qualche riflessione, al cospetto dello stesso portoghese, ma la dialettica tra due personaggi di questo spessore è il minimo. C'è da dire, semmai, che leggendo tra le pieghe delle parole di ADV ieri (e prosegue il cammino nella società lungo la retta via della vicinanza alla città, leggere alla voce memoria storica ieri di nuovo omaggiata con l'intitolazione del piazzale dietro alla Maratona ai campioni del '56) c'è un concetto probabilmente nuovo.
Per tutti, e per lo stesso Sousa. “C'è maggiore controllo, e qualche singolo può aver bisogno di sostegno in questo momento”, ha detto Della Valle ieri, confermando quella vicinanza della proprietà che da tempo si auspicava. Un'ulteriore conferma di una struttura che adesso sembra girare, anche nei confronti del tecnico molto meno abbandonato a sé stesso rispetto allo scorso anno, e che dunquesi ritrova nelle migliori condizioni per operare e, possibilmente, intervenire sulla crisi di risultati.
Anche sul fronte degli obiettivi, d'altronde, le parole di Cognigni al rinnovato Salotto Viola su Sportitalia testimoniano come la Fiorentina punti a stabilizzarsi intorno alla quota da Europa League della classifica. Potrà non piacere rispetto a quando s'inseguiva il terzo posto (non più tardi di due anni fa) ma l'onestà va apprezzata, tanto più se veicolata attraverso una rinnovata, e più aperta comunicazione da parte di tutti i protagonisti dell'universo viola.
Nessun volo pindarico verso la Champions, quasi a rassicurare Sousa che, più di quanto può fare questo gruppo, non gli verrà chiesto. E' chiaro, perciò, che al di là del valore degli avversari nei prossimi cinque turni di campionato (e considerando anche la doppia sfida con i cechi dello Slovan Liberec) mai come oggi è proprio Sousa che deve dimostrare di saper intervenire sulla propria squadra. Trovando una nuova messa a punto del motore, affinchè davvero la Fiorentina possa spingere sull'acceleratore come richiesto dalla società.
Tommaso Loreto - Direttore www.firenzeviola.it