L'INCOMPRENSIBILE DECISIONE DELLA LEGA E I VALORI DELLA FIORENTINA: IL CUORE OLTRE LE MULTE. DIETRO LE CONTESTAZIONI UN MESSAGGIO PER I DELLA VALLE: FIRENZE HA BISOGNO DI SOGNARE INSIEME
Firenze ha bisogno di poche cose e di piccoli gesti. Cerca quell'unità che da tempo cerca di spezzare, in un circolo vizioso dove vorrebbe ripartire. Dove vive un sogno ma non s'accontenta. Quando tocca la reltà con mano, fa i conti coi conti, s'arrabia, vuole rilanciarsi. Guarda i giovani e sogna ancora ma teme subito il futuro. Ammira il gioiello e il primo pensiero, nella Firenze di oggi, non è quello di goderselo. Ma quando lo perderà.
Per questo c'è una dannata voglia e bisogno di unità. Prendete la fascia da capitano di Davide Astori. Firenze, la Fiorentina, i giocatori della Fiorentina, i fiorentini, sono questo. Sono quelli che vivono di cuori e principi e che in questo viaggiano su una sola lunghezza d'onda. L'assurda regola dell'uniformità, "perché negli altri campionati funziona così", non ha senso alcuno. In Italia molti capitani hanno deciso di farla propria perché, talvolta, si prova a ergere qualche sparuta bandiera e simbolo alla faccia del dio denaro. Alejandro Gomez a Bergamo ha deciso di mettere lì il dieci del suo estro, delle sue idee. Di quel che c'è nella modernità, tra i balli latini, i giochi, la solidarietà, la sua città. Non c'è nulla di sbagliato ma solo la ricerca di un'identità perduta.
La fascia di Davide Astori rappresenta un simbolo e un legame. Un ricordo. Per tutti. Se la Lega senza alcun raziocinio decidesse di multare i giocatori della Fiorentina, sarebbe l'ennesima dimostrazione di un calcio dove le regole non seguono il cuore e dove il buon senso è andato perduto. Per ricordare il Capitano ci sono mille modi, si dirà. Che la fascia non è l'unica. Però vallo a dire a un calciatore, cosa significhi avere uno come lui, o uno che quello spirito vuole incarnarlo, in uno spogliatoio. Quanto pesi quella fascia in una squadra fatta di ragazzi che sono diventati loro malgrado in una notte di Udine uomini. German Pezzella continuerà ad alzarla sotto la Fiesole. A tenerla stretta al braccio. Deve farlo. Dovrebbe poterlo fare, soprattutto. E quel che c'è di bello, e profondo, è il senso che questo gesto ha. Firenze è una cosa sola. Ha una dannata voglia e bisogno di esserlo. Lo capisca, la famiglia Della Valle. Che dietro l'ascia di guerra delle polemiche, dei cori, e delle contestazioni, c'è solo un'infinita voglia di sogni e d'amore.