KALINIC CI SIAMO: OGGI IL GIORNO DECISIVO. OPERAZIONE DEFINITA: MANCA SOLO L'ANNUNCIO. BORINI DECIDITI: LA FIORENTINA NON ASPETTERA' A LUNGO. GILARDINO OPERAZIONE POSSIBILE PERCHE' E' UN REGALO DI DELLA VALLE

10.08.2015 00:00 di  Mario Tenerani   vedi letture
KALINIC CI SIAMO: OGGI IL GIORNO DECISIVO. OPERAZIONE DEFINITA: MANCA SOLO L'ANNUNCIO. BORINI DECIDITI: LA FIORENTINA NON ASPETTERA' A LUNGO. GILARDINO OPERAZIONE POSSIBILE PERCHE' E' UN REGALO DI DELLA VALLE
FirenzeViola.it

I dirigenti della Fiorentina nella loro personale tabella hanno una settimana di ritardo: pensavano, infatti, di aver già archiviato la pratica attacco con i due innesti, cercati a lungo, Kalinic e Borini. Sono sorti dei contrattempi, tipici nelle operazioni di mercato, che hanno rallentato un po’ la manovra, soprattutto per il giocatore italiano. Ora, però, le pedine stanno andando al loro posto. La Fiorentina spera, nelle prossime 72 ore, di chiudere la pratica reparto avanzato.
Oggi è il giorno di Nikola Kalinic: i manager viola hanno già definito l’affare in ogni particolare e in giornata vorrebbero apporre le firme decisive. Se tutto andrà nelle previsioni l’acquisto potrebbe essere annunciato stasera, al massimo domani. La prudenza è buona compagna di viaggio, soprattutto quando il tema della discussione è il mercato, ma ieri nella società viola si respirava ottimismo vero circa l’arrivo a Firenze del centravanti croato in forza al Dnipro. Classe ’88, l’attaccante che piace sicuramente molto a Paulo Sousa, ha trovato però la condivisione dello staff del mercato viola. Insomma, non ci sono stati tentennamenti. 
In Ucraina finiranno circa 6 milioni e al calciatore andrà un quadriennale da 1,2 milioni netti a stagione più i soliti bonus. 
Chiuso Kalinic, la Fiorentina si concentrerà su Fabio Borini, classe ’91, nato a Bentivoglio, cresciuto nel Bologna e poi ramingo per l’Europa passando per Chelsea, Swansea, Sunderland e Liverpool, con parentesi a Parma e Roma. Ora è nella città dei Beatles, fuori dai giochi come Balotelli. 
La cosa curiosa, in questa vicenda, sta nell’atteggiamento di Borini che fino a poco tempo era disposto a molto - anche sul piano economico - pur di rientrare in Italia e in particolare a Firenze (qui conosce bene il dirigente Angeloni, col quale ha condiviso l’esperienza al Sunderland). Salvo poi, davanti al corteggiamento ricambiato da parte dei viola, alzare la posta in palio dell’ingaggio, forse anche perché nel frattempo era entrato in gioco qualche altro club o in alternativa qualche rumors di mercato utile a Borini per strappare un ingaggio più robusto. 
Sul valore del calciatore emiliano non ci sono discussioni, tanto che da giovane (oggi comunque ha solo 24 anni) per lui si preconizzava un futuro a cinque stelle. Il giocatore si è un po’ smarrito, niente di male anche perché ha tutto il tempo per recuperare, ma la Fiorentina per lui può diventare una splendida occasione di rilancio. Società e calciatore possono guadagnare entrambi da questa operazione, si tratta solo di agire con buon senso. Se Borini si decide e scioglie le riserve, la Fiorentina chiude la trattativa all’istante, altrimenti i dirigenti abbandoneranno questa pista e si butteranno su altri obiettivi.

Quindi, anche per Borini, sono ore decisive. 
La priorità, come detto, sono i due attaccanti, il resto verrà dopo. Parliamo di un centrocampista, i nomi di Inler e Walace galleggiano ancora e un difensore. 
Mentre Alberto Gilardino continua a rifiutare ogni offerta e si allena per conto proprio, perché aspetta la stessa telefonata di gennaio col medesimo interlocutore: Andrea Della Valle. L’attaccante di Biella ha un grande feeling col presidente viola e dopo il ritorno a Firenze la fiducia è aumentata (14 presenze 4 gol). Poiché in pieno inverno fu Andrea Della Valle a regalarlo ai propri dirigenti, battendo lo scetticismo generale. Adesso, con questi risultati in mano, il presidente può riproporsi col sorriso davanti ai suoi collaboratori. Kalinic, Borini e Gilardino? Si può fare, ma Alberto naturalmente sarebbe un valore aggiunto perché la Fiorentina punterebbe forte per quel ruolo su Babacar e Kalinic. 
Infine Joaquin: i tifosi sono tutti con lui e hanno ragione. L’esterno andaluso gioca un calcio senza tempo, da vecchia ala: dribbling, linea di fondo, cross all’indietro e se c’è una punta che ha voglia di segnare basta spingere quel pallone morbido in rete. Ha 34 anni e il vecchio amore Betis che lo tallona (con Macia che lo conosce benissimo). La Fiorentina non vuole cederlo, Sousa non ha intenzione di privarsene. Joaquin ha un anno ancora di contratto e poi una stagione in più che dovrebbe rinnovarsi automaticamente raggiungendo un tetto di presenze non proibitivo. La società lo venderà soltanto se arriverà un’offerta da diversi milioni… In caso contrario non lo mollerà così facilmente. Anche se nel frattempo sarà arrivato un altro esterno come Borini. La gente vuole Joaquin, non è un dettaglio di poco conto.