PATATE BOLLENTI
Ed ora che ne sarà di Savio Nsereko, 21enne esterno ugandese di passaporto tedesco, giocatore di proprietà della Fiorentina ma mandato in prestito al Monaco 1860 dal quale però sabato scorso è stato licenziato in tronco? Tornerà a Firenze, anche se non si sa esattamente quando, e poi? …Poi verrà ceduto, verrebbe spontaneo rispondere, ma liberarsene –permetteteci il termine- non sarà facile. Non solo perché un giocatore che, prima della recente disavventura nel club dove è cresciuto calcisticamente, ha collezionato zero presenze nella Fiorentina e due nel Bologna, non pare esattamente appetibile da eventuali acquirenti, ma soprattutto perché le modalità con cui la società viola lo ha acquistato sono del tutto particolari. Era l’estate del 2009, e la Fiorentina aveva bisogno di “sbolognare” un’altra patata bollente, quel Manuel Da Costa che Cesare Prandelli proprio non poteva sopportare. Da Costa fu così ceduto al West Ham, che, in cambio del Portoghese e di tre milioni di euro, spedì a Firenze questo coloured che prima di approdare a Londra aveva ben figurato nel Brescia di Serse Cosmi. Già questo scambio di per se’ fece storcere la bocca a molti, perché Da Costa –giocatore su cui Corvino aveva forse visto bene dal punto di vista tecnico ma Prandelli ancora meglio da quello caratteriale- il PSV Eindhoven non l’aveva certo regalato; furono però i dettagli che emersero successivamente a lasciare ancor più perplessi: quello che i dirigenti degli Hammers definirono un great deal, prevedeva infatti che, in caso di successiva cessione, la Fiorentina avrebbe dovuto versare alla società londinese il 50% del ricavato. In pratica, per un giocatore –tenuto conto di quanto sborsato dai viola per Da Costa- pagato oltre sette milioni di euro, il club gigliato potrebbe ritrovarsi in mano solo noccioline. A meno che…A meno che Sinisa Mihajlovic non si assuma il compito di rimetterlo in riga a suon di calci nel sedere, tanto per usare un’espressione alquanto cara al tecnico serbo.
O che Corvino torni a essere quell’abile mercante che soprattutto in passato ha dimostrato di essere, anche se stavolta dovrà veramente superare se’ stesso. Insomma un altro problema che “viene da lontano” –parafrasando stavolta il buon Mondonico- per la Fiorentina, una patata bollente presa al volo con la mano destra mentre con la sinistra se ne gettava via un'altra. Un gioco di prestigio forse troppo difficile anche per un mago del mercato come Pantaleo Corvino.