ITALIANO: "STESSE DIFFICOLTÀ DOPO LO 0-4 DI BRAGA. DOBBIAMO ESSERE SEMPRE AFFAMATI. E SUI DIFFIDATI..."
Giornata di vigilia in casa Fiorentina: domani infatti i viola sono attesi dai quarti di finale di ritorno in Conference League e l'avversario di turno sono i polacchi del Lech Poznan, già battuti all'andata da Biraghi e compagni per 4-1 e attesi domani al Franchi. Dalla sala stampa "Righini" dello stadio ha preso come di consueto la parola il tecnico Vincenzo Italiano. Ecco le sue dichiarazioni:
Sulle differenze rispetto a quando ripartirono dallo 0-4 di Braga: "Domani avremo davanti a noi le stesse difficoltà di quella gara contro i portoghesi. Noi approcciammo bene quella gara ma furono i nostri avversari ai primi due palloni a trovare con grande qualità due reti. Abbiamo anche in questo caso un buon vantaggio ma dobbiamo portare a casa questo "secondo tempo" nel migliore dei modi".
Su come sta la squadra e sulle rotazioni: "Non recuperiamo nessuno degli acciaccati, quindi Amrabat, Ikoné e Brekalo. Troppe gare così ravvicinate diventano un problema per noi per recuperare i giocatori che non stanno bene. Non li avremo dunque a disposizione. Le loro assenze sono una grave perdita per noi. Sappiamo però come muoverci ma chiunque giocherà farà sicuramente bene".
Su come mantenere alta la concentrazione: "Il nostro atteggiamento non deve cambiare, dovremo avere la stessa attenzione avuta in Polonia. Se non affronti bene le partite, le difficoltà vengono subito a galla. A Poznan siamo stati tutti concentrati e attenti, sacrificandoci per la causa. Ogni situazione è una storia a sé, poi vedremo a fine gara. L'unica certezza che abbiamo è che siamo in vantaggio sul nostro avversario e dobbiamo mantenere questo risultato".
Se sarà una Fiorentina infarcita di riserve: "Noi abbiamo grande voglia di andare avanti, rispettando il nostro avversario. Non ci sono mai partite scontate. Il vantaggio che abbiamo lo vogliamo mantenere. La Fiorentina può definire pochi giocatori riserve e comunque è sbagliato perché tutti i ragazzi hanno avuto le loro possibilità di giocare".
Su che tipo di Fiorentina vuole vedere domani: "La risposta somiglia a quella che ha dato Arthur... non si deve mai smettere di essere affamati, di rincorrere vittorie e successi. Ce lo siamo detti da un bel po'... siamo ancora dentro tre competizioni e non possiamo permetterci leggerezze mentali, le trappole sono sempre in agguato. Qualche situazione spiacevole arriva sempre di conseguenza con i cali di tensione".
Se si aspettava di poter fare tutta questa strada da allenatore in così breve tempo: "Io reputo i miei momenti di crescita molto importanti, anche quando ero più giovane ho sempre avuto la voglia di migliorarmi e di mettermi alla prova. Sono i calciatori quelli che però ti danno gli stimoli a fare bene, per cercare di migliorarti e di avere gli stimoli giusti. Ogni anno è una sfida diversa e un percorso nuovo".
Sugli obiettivi da perseguire: "Non vogliamo concentrarci sono su una competizione, ma dobbiamo dare il massimo sempre. Ora l'unica cosa che vogliamo è arrivare in semifinale. Quando eravamo dentro una bufera di critiche sapevo che mancava poco per trovare la quadra di questo gruppo. Le vittoire in Conference ci hanno dato una grande mano".
Sulla gestione dei diffidati: "Non abbiamo grossa emergenza anche se dobbiamo stare attenti, visto che dal prossimo turno le diffide si azzerano. Valutiamo tutto, vediamo quali saranno le scelte..."
Su Jovic: "Luka nell'ultimo periodo ha avuto molti problemi e non è mai stato al 100%. Anche nell'ultimo turno non era al massimo della forma ma non è stato aiutato sotto l'aspetto fisico. Luka è una freccia che fa parte del nostro arco, sappiamo bene quello che ci potrà dare. Oggi ho detto alla squadra che ci sono momenti in cui giochi ed altri in cui devi stare a guardare... lui nelle coppe si esalta, vedremo se sarà così anche domani".
Sul rigore ceduto da Gonzalez a Cabral lunedì sera: "Quello che stiamo vedendo in campo è frutto di un gruppo che ha a cuore questo finale di stagione. Sappiamo tutti che possiamo ottenere grandi risultati. Il gesto del rigore è sintomo che qui prima viene la squadra e poi il singolo. Se avremo sempre questa mentalità arriveremo in fondo a tutte le competizioni".