PONTE A ELSA, Sciopero contro i genitori ultrà
“No alla parolacce, sì al divertimento dei bambini”. “Gli sbagli degli adulti uccidono il nostro gioco”. Sono alcuni degli slogan che si potevano leggere sui cartelli esibiti dai giocatori in erba dell’Us Ponte a Elsa 2005, giovane scuola calcio alle porte di Empoli, in occasione della festa di fine anno organizzata dalla società mercoledì scorso. La decisione è di quelle che fanno riflettere: i baby calciatori non scenderanno in campo in questo fine settimana per “protestare” contro i propri genitori autori di gesti “indisciplinati” durante le partite dei figli.
A fermarsi, quasi un vero e proprio sciopero contro i genitori ultrà, saranno le formazioni Pulcini ’97, Pulcini ’98 e Pulcini ’99, che partecipano ai campionati organizzati dal comitato provinciale Figc di Firenze. L'idea è stata partorita dal direttore sportivo Michele Mango con la collaborazione del dirigente Gino Chiorazzo e del presidente Danilo Barnini ed è stata ratificata dal consiglio direttivo: «È stato deciso lo stop - spiega Mango - alle gare in cui c'è l'obbligo dell'arbitro di casa. Partite in cui, in più occasioni, si sono verificati alcuni fatti davvero deplorevoli». Da Ponte a Elsa hanno inviato una lettera a cinquanta società di tutta la provincia fiorentina e al presidente territoriale della Figc, Giovanni Fringuelli, che ha appoggiato l’iniziativa. Ma per ora, gli altri club del settore giovanile non hanno aderito alla protesta.