RANIERI, Problemi in difesa
Pratica archiviata, si dice in questi casi. Il vero spauracchio, d’altronde, era l’esordio in campionato con la Fiorentina anche alla vigilia, non certo il modesto Artmedia. Però la Juventus ha ottenuto il passaporto per la Champions e il suo morale è alle stelle. Già nella partita di Bratislava, però, Ranieri aveva fatto capire in modo chiaro dove fosse rivolto il suo pensiero: ha lanciato l’inedita coppia di centrocampo Marchisio-Poulsen, la stessa di domenica al Franchi.
Bene, molto bene, soprattutto il ragazzo cresciuto in casa Juve: autorevolezza, buon spessore fisico, visione di gioco e personalità. «Avevo bisogno di giocare - confida - mi mancava troppo il campo. Penso di aver fatto quello che deve fare un centrocampista. Sono un appassionato di calcio inglese e il mio idolo è Gerrard: spero, un giorno, almeno di giocarci contro. Sono molto contento perché mi è stata data una possibilità. So che la concorrenza è forte, ma lo era anche a Empoli: devo farmi trovare pronto. La Fiorentina, dopo il recupero di Mutu, sarà ancora più temibile. I nostri obiettivi? Vincere il campionato e arrivare in finale di Champions.
Non ho mai pensato di non tornare alla Juventus: anche a costo di giocare meno, non ho mai avuto dubbi, perché voglio tentare questa sfida con me stesso».
C’era anche un altro bianconero emozionato a Bratislava: Amauri, fiore all’occhiello della campagna acquisti bianconera, pagato fior di quattrini. «È stata una sensazione intensa non tanto per il gol, quanto per la mia prima partita in Champions. E adesso, se penso che potrei scendere in campo in stadi come quello di Barcellona, Madrid o Manchester, mi vengono i brividi. È la grande occasione della mia vita, voglio sfruttarla. Siamo una squadra con molte alternative, può essere questa la nostra vera forza. Siamo autorizzati a sognare, anche - perché no? - di alzare la Coppa a Roma».
Ranieri si gode la festa e teme giustamente la Fiorentina. La squadra sembra pronta sia fisicamente, sia mentalmente. È la difesa il settore che preoccupa di più: a Bratislava, la coppia centrale Mellberg-Legrottaglie ha impiegato una mezz’ora per mettere il bavaglio ai non irresistibili avversari e le note dolenti vengono dagli esterni: Grygera si è di nuovo fatto scappare l’avversario, l’autore del gol, Fodrek. E Molinaro ha concesso cross invitanti all’unico slovacco pericoloso, Obzera. A Firenze, i nomi degli avversari che si troveranno di fronte, saranno di ben altro spessore.