MORATTI, Lascio lavorare in pace il mio Special One
Intervenuto nella tarda mattinata di oggi alla cerimonia per la consegna della terza edizione del premio "Giacinto Facchetti - il bello del calcio", organizzato da "La Gazzetta dello Sport", il presidente dell'Inter Massimo Moratti è stato a lungo intervistato dai numerosi giornalisti presenti.
Presidente Moratti, viene consegnato a Paolo Maldini il premio Giacinto Facchetti: è un bel riconoscimento per il calcio.
"Mi fa molto piacere che sia Paolo Maldini a ricevere questo premio, ha una carriera stupenda ed è una persona per bene; è un grande giocatore e rappresenta molto bene questo premio".
Si augura che, tra uno o due anni, il premio venga consegnato a Javier Zanetti?
"È una buona idea, anche se Zanetti è ancora giovane, ricordiamocelo".
Il ricordo di Giacinto Facchetti è ancora molto forte, dentro e fuori dall'Inter.
"È vero, e non può essere altrimenti. Giacinto manca sempre, una figura forte che resterà per sempre all'interno della nostra società e in generale nel mondo del calcio e dello sport; si sente ancora tantissimo l'assenza di Giacinto, soprattutto nei momenti di difficoltà, che sapeva affrontare con pacatezza unita alla determinazione e all'esperienza. L'edizione di quest'anno del premio è stata particolarmente significativa perché si respirava un clima molto di famiglia".
Torniamo alla domenica calcistica. Ieri Josè Mourinho si è molto arrabbiato con un calciatore durante Inter-Genoa: che cosa ne pensa?
"Ma con chi se l'è presa?"
Mourinho ha mandato più volte a quel paese Julio Ricardo Cruz, le televisioni hanno proposto più volte il fatto...
"Sapevo che aveva mandato a quel paese qualche attaccante, ma non sapevo chi fosse. È un problema tra lui e i giocatori, sarebbe un po' come entrare in azienda per vedere se litigano gli operai: può capitare, ma non vuol dire che si debba intervenire dall'alto".
Mourinho, oltre a Cruz, sembra essersela presa in particolare anche con Obinna e Mario Balotelli...
"Tatticamente il rapporto giocatore-allenatore è un rapporto da lasciare così com'è, esistono solo dei doveri da parte degli uni e degli altri. Io li lascio stare, facciano quello che devono fare e vediamo i risultati".
Soddisfazione per essere comunque sempre in testa alla classifica malgrado il pareggio interno?
"Quello di ieri è un buon punto. Nel girono d'andata l'importante è essere sempre vicino alla testa della classifica, nel girone d'andata in questo periodo c'è una partita ogni tre giorni e per squadre come Inter e Milan si gioca comunque sempre anche perchè ci sono anche gli impegni delle nazionali. Questo è un momento nel quale bisogna aver fortuna e rimanere sempre in posizioni buone".
Che cosa ne pensa del fatto che, secondo l'opinionista Mario Sconcerti, in Italia si gioca male? Che cosa ne pensa di Mourinho che ha dichiarato che possono parlare di stanchezza solo i papà che lavorano 15 ore al giorno?
"Trovo che quella di Mourinho sia una battuta intelligente, anche se lui è il primo a capire quando un giocatore possa essere stanco, ma la sua è una risposta da persona intelligente. Anche l'altra considerazione può essere vera, ma ieri non ho visto tutte le partite. Ho visto la nostra e posso dire che il Genoa ha giocato bene e anche l'Inter non ha fatto una brutta partita. Per uno che non tifava nessuna delle due squadre è stata una partita molto bella e combattuta".
Come giudica l'episodio del gol della Fiorentina a Palermo? Il gol di Alberto Gilardino...
"È una cosa che è successa, è difficile valutare; lui probabilmente non se n'è neppure reso conto nel momento del gol. È in assoluto difficile vedere un giocatore che dice di aver segnato apertamente con la mano".
Mentre il Milan si butta sulla politica del merchandising ci sono altre società, per esempio il Napoli, che attuano una politica diversa. Secondo Moratti esiste una spaccatura all'interno del campionato di serie A a livello di mentalità?
"No, a seconda delle stagioni si fanno cose di un certo tipo o di un altro. Ripeto: il Milan negli anni recenti ha avuto un certo successo e quindi può permettersi pure di attuare una politica diversa, che ha successo pure quella. Non si può invece fare un paragone con una società che ha avuto un momento negativo, che ha bisogno di crescere e che sta facendo molto bene, con misura e con equilibrio, come sta facendo il Napoli".
Non le sembra che in un momento di recessione valga di più vendere ottocento mila magliette piuttosto che vincere uno scudetto?
"Per ottocento mila magliette potrei anche starci, ma per il momento sono diciottomila... ".