AMOROSO, Anche col Milan dovevamo perdere...

19.09.2008 18:06 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: Sito Ufficiale Bologna
AMOROSO, Anche col Milan dovevamo perdere...
FirenzeViola.it

Christian, per te quello con la Fiorentina è un derby nel derby: hai giocato per cinque anni in viola, dal 1997 al 2002.
“Sì, è una partita un po’ particolare per me: ho passato degli anni bellissimi a Firenze, ho fatto tutto il settore giovanile là e poi ho giocato per cinque anni in prima squadra fino a che la società poi non è fallita. Quindi tornare in quel campo sarà sicuramente emozionante. Col sono già tornato una volta, da quando sono andato via, ovviamente con il Bologna, nell’anno della nostra retrocessione: facemmo una buona partita ma perdemmo 1-0, fece gol Maresca; fu la partita in cui De Santis tre diffidati del Bologna proprio alla vigilia della partita con la Juve, una di quelle gare finite nel mirino di Calciopoli, ma dal campo non ci accorgemmo di nulla. Non ricordo nessuna accoglienza particolare da parte del pubblico viola: spero che anche questa volta non ci siano situazioni spiacevoli; quel giorno, tra l’altro, uscii dopo il primo tempo per un problema alla caviglia”.

È la partita che speravi di giocare, lottando per il ritorno in Serie A?
“È una delle partite che l’anno scorso speravo di giocare, ma ce ne sono tantissime altre: quella di quest’anno è una Serie A con molte grosse squadre, quindi sono un po’ tutte partite che ho sempre voluto giocare. Questa è una partita particolare per tanti motivi: la Fiorentina è una squadra importante, ci sarà un’accoglienza particolare dato che sono seguiti da molti spettatori sempre calorosi. È una partita che tutti vorrebbero giocare: ci stiamo preparando al meglio per riuscire ad ottenere il massimo da questa gara”.

Quanto ci terreste a tirare un brutto scherzo a Gilardino, che segnò nel ritorno dello spareggio salvezza al Dall’Ara, contribuendo alla retrocessione del Bologna?

“Fare punti a Firenza sarebbe importante, ma non ci sarebbe nessun motivo di rivalsa nei confronti di Gilardino: siamo tutti professionisti, ognuno deve fare il meglio per la propria società. Quello è stato un episodio molto spiacevole, ma adesso non ci pensiamo più: siamo tornati in Serie A, nella categoria che ci compete, quindi pensiamo solo al presente”.

Arrigoni dice che sulla carta la Fiorentina avrebbe due gol di vantaggio sul Bologna.
“Sulla carta può darsi anche che ci siano, ma col Milan allora ce n’erano cinque di scarto e invece a San Siro abbiamo vinto noi. Il calcio è bello proprio per questo: non sempre vince il migliore. La Fiorentina, chiaramente, ha obiettivi diversi rispetto ai nostri, ma questo per noi deve essere uno stimolo in più: giocare contro una squadra che sulla carta è più forte di noi credo sia molto stimolante. A Firenze possiamo sicuramente far bene e dobbiamo essere convinti di poterlo fare: andiamo là per giocare la nostra partita apertamente e per cercare di far risultato, poi vedremo quello che verrà fuori”

A Milano avete giocato con una punta: è da considerare il modulo da trasferta, dato con con al Dall’Ara l’Atalanta siete scesi in campo col 4-4-2?

“Indubbiamente sono due moduli diversi. Quello che abbiamo adottato a Milano è un po’ più coperto, dato che ho giocato io, che non sono una punta, dietro a Di Vaio. Con l’Atalanta, invece, abbiamo giocato con un 4-4-2 classico. Io ho giocato nel primo caso, ma mi candido per un posto anche nell’altro sistema. Vediamo quello che deciderà il mister, come modulo e come uomini: chiaramente a me piacerebbe molto giocare a Firenze, per tanti motivi, ma il mister non ci ha fatto ancora capire quali sono le sue intenzioni. Spero di essere della partita”.

Anche da esterno di centrocampo, come negli ultimi minuti con l’Atalanta?
“Sicuramente: pur di essere in campo dall’inizio, giocherei in qualunque ruolo, ma penso che sia così per tutti. Io per necessità faccio tutto: anche da esterno, giocherei tranquillamente”.

Come hai vissuto la panchina dopo la tua buona prova di Milano?
“L’ho vissuta in maniera tranquilla. Quando non giochi chiaramente sei un po’ arrabbiato: credo che sia normale. Però non possiamo giocare tutti: siamo in tanti e il mister deve fare delle scelte; io le ho rispetto sempre, quindi l’ho presa con serietà e con la ferma volontà di ripropormi al momento giusto”.

È più arrabbiato il Bologna sconfitto in casa dall’Atalanta o la Fiorentina beffata a Lione?
“Dobbiamo avere indubbiamente più rabbia noi: questo penso sia fondamentale perché da quel punto di vista dobbiamo metterci sicuramente qualcosa in più. Abbiamo visto la rabbia dell’Atalanta di domenica: hanno fatto una partita perfetta sotto tutti i punti di vista e il loro atteggiamento deve essere un esempio per noi, dobbiamo riuscire anche noi ad esprimere ogni domenica la nostra rabbia e la nostra voglia di far bene, questo deve essere un valore aggiunto per la nostra squadra”.



Pensi che la Fiorentina avvertirà la stanchezza dopo l’impegno settimanale in Champions?
“Spero ci sia un vantaggio: hanno fatto una trasferta in Francia e giocato una partita molto tirata, quindi spero che un po’ di stanchezza la sentano. Può essere un vantaggio per noi”.

Non ci saranno tifosi a Firenze, abbonati a parte.
“Sarà sicuramente strano non essere seguito dai nostri tifosi. Sicuramente non sarà una cosa positiva per noi, ma purtroppo hanno deciso così e ci dobbiamo adeguare anche se non credo sia giusto: i nostri tifosi si sono sempre comportati in maniera corretta, quindi non vedo perché non possano seguire la propria squadra in trasferta. Sarà sicuramente uno stadio tutto viola e questo non ci fa assolutamente piacere”.

Pregi e difetti della Fiorentina.
“I pregi sono tanti: è una squadra costruita per crescere, visto che ci sono molti giovani di grande qualità, e Prandelli li sta facendo lavorare molto bene. Non saprei dire quali siano i loro difetti: speriamo che li evidenzino domenica durante la partita”.

Che ricordo conservi degli anni a Firenze?
“Ho vissuto tante esperienze che ti formano: anche là ci sono stati momenti molto, molto belli, poi però è finito tutto molto male perché la squadra è retrocessa, la società è fallita. Io comunque ho un ottimo ricordo di squadra, città e tifosi: credo di aver vissuto con loro momenti particolari, speciali. L’ultima volta in cui la Fiorentina ha giocato in Champions, prima di quest’anno, c’ero anche io: sono traguardi importanti. Io avevo 21-22 anni e quando siamo usciti dalla Champions ricordo di aver pensato: “va beh, dai, tanto la rifarò prima o poi”. Le cose invece sono andate diversamente: di acqua ne è passata molta sotto i ponti e adesso sono qua, sto benissimo e devo pensare a fare il massimo per la mia squadra, per il Bologna”.

Come sei cambiato da allora?
“Sono cresciuto e le cose negli anni cambiano: cambia il carattere, si acquista un po’ più di personalità, a quei tempi ero un ragazzino e sicuramente non sono più quello di allora ma penso sia un’evoluzione normale. Come calciatore, ho fatto un sacco di esperienza e quindi penso di essere migliorato da molti punti di vista, anche se già a Firenze ho fatto dei buoni campionati: prima ero più istintivo (che a volte può essere anche un fattore positivo), mentre adesso cerco di calcolare e ponderare ogni azione prima di farla. Ora sono invecchiato e quindi le cose soo cambiate anche dal punto di vista calcistico ma io mi sento sempre molto bene e penso di essere migliorato sotto questo aspetto”.

Sei al settimo anno al Bologna: avverti il peso di questa responsabilità?
“È una responsabilità molto piacevole: sono stati anni belli, in cui si sono alternati momenti piacevoli ed altri brutti. Essere riuscito a riconquistare la Serie A tre anni dopo aver vissuto la retrocessione è una soddisfazione enorme. Cerco sempre di fare il massimo per accontentare tutto il pubblico, anche se a volte non è facile: essere qui per il settimo anno è sicuramente una responsabilità grossa, ma non mi pesa assolutamente e me la prendo volentieri”.