COLOMBA, Fiorentina squadra di primo livello
Mister, che difficoltà presenta la trasferta di Firenze?
"Quella di domani è una delle tante partite delicate e difficili del nostro campionato, in più è il derby dell'Appennino e quindi è particolarmente sentita. La Fiorentina è una squadra di primissimo livello, ma non per questo andiamo là in maniera dimessa: abbiamo bisogno di prestazioni convincenti per cercare continuamente noi stessi e, dopo che ci è sfuggito contro il Cagliari il risultato che volevamo, domani cercheremo di fare punti. Sappiamo che nel giro di una settimana avremo altre due partite in casa, la prima delle quali particolarmente importante per noi, ma anche quella di Firenze può portare punti. Inoltre, è una vetrina per tutti, contro una squadra che si è classificata per le fasi finali di Champions League, ma soprattutto è un'opportunità per fare qualcosa di importante: sappiamo che servirà un'impresa, ma è pur sempre una partita di calcio, non una cosa diversa dal solito".
Farà turn over, considerando i tre impegni ravvicinati? Ci sarà spazio per Gimenez e Buscè?
"Qualcosa sì, lo ruoteremo, è naturale: lo scopo è di gestire nel modo migliore qualche diffidato e anche gli attaccanti. Buscè è tra i convocati, ma da due mesi non gioca una partita intera quindi penso di inserirlo gradualmente. Gimenez si sta proponendo bene, nell'ultima partita è entrato in campo più sciolto e libero quindi domani potrebbe galvanizzarci con le sue giocate, ma non deve strafare, perché è tutta la squadra nel suo insieme che deve lavorare per provare a mettere in difficoltà uno squadrone come le Fiorentina".
In che ruolo vede meglio Gimenez?
"Può fare la seconda punta o il terzo attaccante, a seconda del modulo. Può anche imparare a fare il quarto di destra o di sinistra a centrocampo, come col tempo è riuscito a fare Santana: ha gamba e giocate per poter essere un tornante, ma non lo si diventa in due giorni".
Questa è una settimana dove occorre fare punti.
"Questa settimana come anche la prossima e quelle successive. Non mi sento in discussione, se è questo che mi si vuole chiedere: quando siamo arrivati la squadra era nelle ultime posizioni e qualche passo avanti è stato fatto, poi anche altre squadre hanno perso tre o quattro partite di fila, non succede solo a noi. Tra l'altro, delle nostre tre sconfitte l'unica in meritata è quella di Catania: a Parma, dove abbiamo fatto una buona partita, ci hanno schiacciato ma eravamo anche rimasti in dieci, mentre col Cagliari abbiamo avuto il pallino del gioco per settanta minuti su novanta e abbiamo insistito sfiorando il gol fino alla fine, anche con Marazzina e Gimenez".
Come approccio al calcio lei e Prandelli, l'allenatore della Fiorentina, sembrate avere qualcosa in comune.
"Abbiamo fatto il corso assieme, ricordo che abbiamo legato bene. Prandelli è una persona per bene, oltre ad esere un grande allenatore, come dimostrano i fatti".
Il mercato le crea molti fastidi?
"A me come agli altri: non ha senso creare questo fermento in un mese in cui si giocano tante partite e credo che questa cosa andrà rivista, anche perché in Italia non siamo pronti a viverla, dato che siamo troppo umorali e sensibili alle cose che si leggono sui giornali. Il mercato è un fiume in piena: tutti parlano e cercano di proporre qualcosa e anche le azioni di disturbo sono importanti (e c'è chi le fa)".