GALLI A RFV, Martinelli? Serve coraggio. Gollini...

12.01.2023 12:52 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
GALLI A RFV, Martinelli? Serve coraggio. Gollini...
FirenzeViola.it

L'ex portiere viola Giovanni Galli ha parlato in esclusiva a Radio Firenzeviola durante la trasmissione "Viola Amore mio". Queste le sue parole: "Non sapevo dell'indisponibilità di Terracciano. Oggi Gollini è ancora della Fiorentina, gioco forza verrebbe inevitabile di dire che, nonostante si dica che voglia cambiare aria, è lui il secondo portiere. Poi è vero anche che nelle ultime partite non è andato neanche in panchina, ma si è allenato. Il ruolo è il suo, anche se c'è da capire cosa è successo nel rapporto con la squadra o la società: si deve tener conto di tanti fattori".

Su Cerofolini: "Si deve aver coraggio, si deve rischiare qualche cosa. Lui è giovane, ha avuto purtroppo degli infortuni al ginocchio, ma l'allenatore ce l'ha ha sotto mano da sei mesi, è in grado di dire se può giocare o meno. C'è anche Martinelli, che è giovane, ma anche lui si allena con la prima squadra e se ne parla bene. Ci sono differenze con le giovanili, ma magari le ha già assorbite. Il coraggio che ha avuto Mihajlovic di schierare Donnarumma quando aveva 16 anni può essere da esempio. Se un giocatore è il futuro, va provato: basta dire che uno è giovane".

Aggiunge: "All'estero mi dicono che facciamo ridere perché consideriamo giovani dei giocatori di 23 anni. Le partite più difficili sono quelle in cui ti senti meno responsabile, anche in vista del match contro la Roma all'Olimpico. Puoi prendere una decisione, ma se Cerofolini non giocasse neanche oggi sarebbe relegato ad "eterna riserva".

Lei esordì a 17 anni in prima squadra
"Ero il secondo portiere, ma Mazzone puntava su di me. Feci panchina nelle prime sette partite, poi andammo a Bologna con soli 3 punti raccolti e giocai: vincemmo con 0 gol subiti. Fui avvantaggiato da questo".

Com'è esordire in prima squadra per un giovane?
"Per me la domenica era come la Messa, il campo era il mio ambiente naturale. Dalla primavera arrivare in prima squadra è stato bello, ma andare in panchina era una sofferenza. Quando io mi allenavo e c'erano tre persone che mi guardavano mi davano più fastidio di 100 mila persone allo stadio".

Cerofolini e Martinelli sanno giocare con i piedi?
"Vidi giocare Cerofolini prima del suo infortunio, lo seguii perché mi chiese dei consigli, e per quel poco che ho visto mi è sembrato padrone della situazione, ma non è facile da valutare. Posso valutare poco anche Martinelli".

Aggiunge: "L'allenamento è un modo per convincere l'allenatore a farti giocare, valeva anche per me".

Conclude: "Un conto è giocare in primavera, un altro in prima squadra: ci vuole l'adattamento, la velocità della palla è diversa, le giocate e il contatto fisico anche. Si deve capire a che punto dell'adattamento è Martinelli. Cerofolini posso capirlo se dovesse essere sorpassato da un 2006, ma l'allenatore deve essere chiaro e spiegarsi con loro. Se poi Martinelli non è ancora pronto non ha senso rischiare, ha comunque 16 anni, non 19: può scegliere solo l'allenatore".