VOGLIONO INSEGNARCI A FARE I "TIFOSI VERI"
“Testa di calciatore buona solo per portare cappello”, diceva quel gran saggio di Boskov che, con un’ironia fuori dal normale, riusciva a sintetizzare in una battuta concetti anche delicati. La sua conoscenza del mondo calcistico era così completa che non abbiamo mai avuto dubbi nel credergli quando elargiva perle come questa, che mi è tornata in mente quando ho sentito le esternazioni di Biraghi dopo l’imbarazzante sconfitta della Fiorentina contro il Chievo.
Vorrei far presente al nostro difensore che gli voglio molto bene, a lui come a tutti i ragazzi che vestono la maglia viola, e non sono arrabbiata se gioca nella mia squadra ma mi irrito con chi ha ritenuto che fosse all’altezza di una Viola con qualche obiettivo. Poi ho capito che non ne abbiamo e mi rassegno a vedere lui in campo, come altri suoi compagni non proprio top players. Se però le cose non vanno bene, criticare è il minimo e i protagonisti dovrebbero riconoscere i propri limiti senza colpevolizzare chi li sostiene. Credo comunque che Biraghi, come nessun altro calciatore, possa permettersi di insegnarci a fare i tifosi soprattutto quando è arrivato nella nostra città da due mesi (Tomovic in questi anni avrebbe dovuto scrivere un libro per quanta gente lo insultava). Casomai, si guardi intorno e veda come, nonostante i malumori belli pesanti, lo stadio è occupato da 17.000 fedelissimi abbonati. Non so se ci sono gli estremi, ma spero che la società lo abbia multato perché non è il momento di buttare benzina sul fuoco e provocare, soprattutto dopo una prestazione molto, ma molto deludente.
Sul fatto poi che punti il dito sui “fenomeni da tastiera”, gli faccio presente che lui stesso si è sfogato tramite i social network quindi è preferibile che pensi a giocare meglio che a farsi partire l’embolo! Poi non si lamenti se fra qualche settimana, se dovesse rispedisce una punizione alle stelle, parte qualche mugugno. Ricordo come un richiamo ai fiorentini e tifosi veri fosse già stato fatto da DDV, per scongiurare gli “avvoltoi”, suscitando non poche discussioni. Da che pulpiti arrivano le prediche! Se invece di evocare le nostre origini e la nostra fede calcistica pensassero ognuno a fare il meglio per la Fiorentina, saremo tutti più contenti.
In quanto a sfoghi, non ci siamo fatti mancare nemmeno quelli da Nazionale, cioè quelli che si concedono i calciatori quando varcano i confini con le loro rappresentative, in questo caso Under 21 della Romania. Fuori i fazzoletti e asciughiamo le lacrime del piccolo Hagi che ci fa sapere di essere molto deluso perché sperava di giocare di più. Purtroppo la Fiorentina non è partita bene e le possibilità di esperimenti, le occasioni di essere incluso fra i titolari, forse non sono così vicine per lui. Valuti, nelle dovute stanze e con chi di dovere, l’opportunità di andare a giocare altrove ma polemizzare mi pare prematuro.
La Signora in viola