VIOLA, Il mercato nell'era Della Valle - parte I
Si avvicina a grandi passi l'ennesima sessione invernale di calciomercato, quella che dagli addetti ai lavori è chiamata comunemente 'di riparazione': e mai definizione fu più azzeccata di questa, se confrontata con l'attuale situazione della Fiorentina, alle prese con una classifica vacillante ed anonima di cui i 18 punti sin qui messi insieme sono una deludente riprova. Ma la sessione di calciomercato che si appresta ad intraprendere la Fiorentina non sarà quasi certamente volta a rinforzare la rosa già a disposizione di mister Rossi, quanto a sfoltire il gruppo viola di quei giocatori che, chi per un verso chi per un altro, non rientrano più all'interno del progetto tracciato anni fa dai Della Valle. Una cosa però la possiamo dire con certezza, e cioè che quella di questo inverno sarà l'ennesima campagna acquisti votata al risparmio (da momento che ci sono da ripianare ben 20 milioni di euro di passivo) ed aderente ai canonici quanto rigidi dettami del 'Fair-play' finanziario: un must imprescindibile nel calcio attuale.
Ma le campagne acquisti estive ed invernali in casa viola non sono sempre state impostate sul risparmio nel corso dell’era Della Valle, ma hanno spesso regalato gioie e soddisfazioni ai tifosi gigliati, che hanno potuto ammirare dagli spalti del ‘Franchi’ anche giocatori di primo livello. Ripercorriamo dunque, in due tronconi, i vari mercati che hanno caratterizzato la gestione Della Valle, partendo dalla primissima campagna acquisti che significò ricostruzione totale dopo il fallimento e la retrocessione in Serie C2.
Stagione 2002/2003
La prima (ed unica) stagione della Fiorentina in serie C si apre con un grande dilemma: come e con quali giocatori rifondare una squadra inesistente. Con la nomina dell’ex viola Giovanni Galli a direttore sportivo e con il solo Angelo Di Livio rimasto ad onorare la maglia della Fiorentina fino in fondo, la proprietà viola investì sul mercato molto denaro, portando a Firenze giocatori importanti per la categoria, come il portiere Ivan, i centrocampisti Longo e Nicodemo ma soprattutto il bomber del Taranto, Christian Riganò, acquistato per una cifra intorno agli 800.000 euro. La squadra, affidata ad Pietro Vierchowod prima e ad Alberto Cavasin poi, si classificò 1° nel suo girone e fu promossa in serie C1, che poi, in séguito al ''caso Catania'', si trasformò in Serie B. Stava rinascendo la nuova Fiorentina.
Stagione 2003/2004
Catapultata in Serie B in men che non si dica, la società viola si trovò a dover fare i conti con una squadra costruita per la C1 che si apprestava ad affrontare il campionato cadetto. Proprio per questo motivo, la prima parte del campionato viola fu caratterizzata da risultati altalenanti fino alla sessione invernale del calciomercato, dove la società viola decise di investire in maniera massiccia per tentare di qualificarsi perlomeno in zona play-off: in tale occasione, oltre alla sostituzione dell’allenatore (a Cavasin subentrò Emiliano Mondonico) la proprietà acquistò numerosi giocatori, come Christian Maggio, il greco Vryzas ma soprattutto Enrico Fantini, che si rivelò poi determinate in occasione dello spareggio per la promozione in A contro il Perugia, segnando due gol decisivi tra la gara d’andata e quella di ritorno. Ancora una volta, i Della Valle investirono prepotentemente per rinforzare la squadra nel corso delle due sessioni di mercato.
Stagione 2004/2005
La prima stagione in A della Fiorentina dopo lo sciagurato fallimento di Cecchi Gori fu caratterizzata da un’esaltante inizio di stagione grazie soprattutto alla campagna acquisti che la proprietà viola ed il direttore generale Fabrizio Lucchesi operarono in estate: a Firenze giunsero calciatori del calibro Fabrizio Miccoli, Enzo Maresca, Christian Obodo, Dario Dainelli, Tomáš Ujfaluši, Martin Jørgensen e Cristiano Lupatelli. Nel mercato di gennaio, in un periodo di crisi per la squadra, dal Lecce arrivò il giovane talento Valeri Bojinov, il bomber dell’Atalanta Pazzini e il centrocampista di proprietà del Milan, ma fino ad allora in prestito alla Sampdoria, Marco Donadel. La stagione finì per i viola con una salvezza ottenuta con l’acqua alla gola nell’ultima giornata di campionato. Il calciomercato di questa stagione si rivelerà tuttavia determinante per costruire il nervo dello splendido gruppo viola delle stagioni successive, sotto la guida tecnica di Cesare Prandelli e con Pantaleo Corvino nel ruolo di ds.
Stagione 2005/2006
Nella prima stagione di Prandelli a Firenze, i Della Valle investirono copiosamente sul calciomercato estivo, dal momento che giunsero a Firenze calciatori importanti come Stefano Fiore, la promessa Riccardo Montolivo, il portiere Frey e soprattutto il bomber del Palermo. Luca Toni; assieme a loro approdarono a Firenze anche Gamberini, Pasqual, Di Loreto, Pazienza ed i milanisti Brocchi e Pancaro. Se ne andarono invece Maresca, Chiellini, Miccoli e Maggio. In inverno invece, i viola si rinforzarono con gli acquisti ulteriori del difensore Krøldrup, del fantasista Jimenez e del portiere Lobont, che sostituì per la seconda parte di stagione il titolare Frey. Il mercato complessivo di questa stagione risulta essere, ad oggi, il più dispendioso che la famiglia Della Valle abbia mai fatto.
Stagione 2006/2007
Nell’anno della penalizzazione, che costrinse la Fiorentina a partire da -17 all’inizio del campionato, la società viola non si peritò di investire ulteriormente sul mercato estivo: in estate infatti arrivarono importanti giocatori come Mario Alberto Santana, gli juventini Adrian Mutu e Manuele Blasi, il regista Fabio Liverani, Massimo Gobbi ed il brasiliano, ex Treviso, Reginaldo. Il calciomercato invernale fu leggermente sottotono, dal momento che la Fiorentina si limitò ad acquistare soltanto il giovane centrocampista del Basilea, Zdravko Kuzmanovic. Nell’anno della seconda stagione di Prandelli, i viola si piazzarono al quinto posto e si qualificarono pertanto alla Coppa Uefa dell’anno successivo. Al termine della stagione il bomber Toni darà il suo addio a Firenze per approdare al Bayern Monaco.