VIETATO RETROCEDERE
E' veramente una stagione da incubo quella che sta vivendo la Fiorentina. La sconfitta interna contro il Chievo, tanto grave quanto inaspettata, ha fatto precipitare una situazione già molto difficile, sia a livello di classifica che di rapporti tra la squadra e i suoi sostenitori.
L'atmosfera in città è pesante, con la paura della retrocessione che sta iniziando a diffondersi anche negli animi dei più ottimisti tra i sostenitori viola. D'altra parte le ultime prestazioni della Fiorentina sul proprio campo non possono che lasciare quantomeno perplessi, invertendo una tendenza che in precedenza vedeva i viola timidi e sterili in trasferta ma tutto sommato autori di prove decorose davanti al proprio pubblico. Invece, se nelle ultime tre trasferte i viola hanno ottenuto solo due punti, che sarebbero potuti essere sette con un pizzico di fortuna in più e qualche distrazione in meno, al Franchi la squadra sembra come paralizzata dalla paura. Una situazione paradossale, che non può non far sorgere ulteriori dubbi sulle condizioni in cui versa la squadra a livello psicologico.
Gli appelli di Delio Rossi e Vincenzo Guerini affinchè il pubblico si stringa attorno alla squadra in questo momento delicato sono il termometro di una situazione di grande frustrazione anche all'interno del tifo viola. In tal senso, è emblematico come l'annunciato incontro tra lo stesso Delio Rossi e una delegazione di tifosi che si sarebbe dovuto tenere dopo l'allenamento del pomeriggio sia invece saltato. Il malumore di coloro nei quali scorre sangue viola nelle vene è perfettamente comprensibile, ma un'eventuale retrocessione sarebbe una sconfitta per tutti. Una ferita che Firenze ha già provato, e che non si merita sicuramente di tornare a vivere. Sarà necessario restare uniti, stringersi ancora una volta attorno alla squadra, magari "turandosi il naso", anche per non fornire eventuali alibi a chi scende in campo. Poi, ad obiettivo minimo raggiunto, verrà il tempo dei processi.