SIAMO TUTTI COME SOUSA

17.12.2015 00:00 di  Sonia Anichini   vedi letture
SIAMO TUTTI COME SOUSA

La Fiorentina ha perso il tram della Coppa Italia e scende alla prima fermata, in casa contro il Carpi in una partita opaca e priva di mordente. Peccato perché il cammino in questa competizione sembrava in discesa ed avrebbe portato sulla nostra strada prima la vincente fra Sampdoria e Milan e, successivamente, una fra le rivelazioni Alessandria e La Spezia. 
Non cambia niente a piangere sul latte versato ma resta la considerazione che la Fiorentina è sembrata affrontare questa partita con un atteggiamento “mollo” e questo cozza con le motivazioni di Sousa che portano sempre a lottare per la vittoria. Possiamo capire pertanto il suo sfogo quando asserisce di essere arrabbiato e deluso, ma dispiace constatare come non sia riuscito a trasmettere ai suoi uomini la voglia di superare questo ostacolo che non sembrava insormontabile. Non si sa se il problema sia la testa o le gambe, ma preferisco pensare che sia la seconda ipotesi, anche se siamo solo a dicembre e sono dell’idea che i nostri baldi giovani possano permettersi ancora di affrontare una partita ogni tre giorni. E’ anche vero che giocano sempre gli stessi e, anche ieri, la squadra scesa in campo era “quasi” quella titolare ad eccezione di Ilicic, Alonso (entrati nel secondo tempo), Borja Valero e Tatarusanu, ma per il portiere era prevista la rotazione perché Sepe è il portiere delle coppe.
E’ stata provata anche la coppia Kalinic-Babacar, agognata da tanti, ma anche questa novità non ha portato i risultati sperati. Ci sarà la possibilità di ripetere questa combinazione perché non mi sento di buttare tutto alle ortiche.
Le riserve purtroppo continuano ad essere scarse e non all’altezza e si è riproposto il “problema” Rossi che non è partito dal primo minuto neanche in Coppa Italia. In questo senso ci fidiamo della società perché le parole di Pradè ci sembrano determinanti: “dopo il Chievo prenderemo le decisioni, abbiamo le idee chiare”. La Fiorentina sta ancora facendo cose importanti e la sua posizione in campionato ed in Europa League ne sono la conferma, ma sarebbe un suicidio calcistico non supportarla, non inserire quelle pedine che le consentirebbero di camminare con testa e gambe più solide. 
In questo momento ci sentiamo un po’ tutti come il nostro Mister, arrabbiati e delusi, ma siamo certi che la Viola troverà le forze fisiche e la concentrazione mentale giusta per salutare nel miglior modo possibile questo anno nello scontro col Chievo.

La Signora in viola