PROBLEMI E RISORSE
Due facce diverse ed un destino ancora da dipingere. E' la storia di Juan Manuel Vargas e di Alessio Cerci. Idoli prima, nemici poi, amici quasi mai. Il peruviano ha perso il binario e la retta via che lo portava ad essere la Locomotiva di casa gigliata. Corsa, fisico, grinta. Le grandi d'Europa lo seguivano e lo braccavano. Poi, vuoi per le notti brave, vuoi per un impegno centellinato, vuoi per una professionalità non certo alla Zanetti, si è spento e perso. La Fiorentina sta cercando di piazzarlo ovunque: l'ha proposto in Spagna, cercando di capire se il Malaga fosse interessato. Ha ascoltato la corte del Corinthians, che però si è spaventato davanti alle richieste viola. Ha cercato di piazzarlo in Russia, senza successo, e lo stesso ha provato a fare in Francia. Nein, niet, no, rien, nada.
Risposte diverse, un solo significato. Nessuno vuole più Juan Manuel Vargas, neanche la Fiorentina. E che dire di Alessio Cerci: prima aveva le valigie in mano, poi Montella ne ha chiesto la conferma, poi avuti con sè Fernandez e Cuadrado, capito che Ljajic è impossibile da cedere, pare pronto a perderlo. Anche perché Jovetic non è partito e mancano i centrocampisti: meglio sacrificare Cerci, dunque, per arrivare a calciatori in un ruolo topico per i viola. Genoa e Torino sono dietro l'angolo, pronti all'offerta. De Canio e Ventura, soprattutto il secondo, stimano tantissimo il ragazzo, anche perché Santana fatica a convincere in granata. L'assalto è pronto, per una faccia richiesta di casa Fiorentina. Lui sì, Cerci, che ha pretendenti. Vargas no. E' la Locomotiva ferma, alla stazione viola.