MOURINHO, Il professore diventato "Special One"
E chi l'ha detto che per essere tecnici di successo si debba avere un passato da grandi calciatori? Provate a chiedere a Felix Mourinho, ex portiere di Belenenses e Vitoria Setubal. "Suo figlio sa giocare a pallone?" La risposta sarà "no, ma..". Ma, appunto. A fronte di una carriera da calciatore tutt'altro che "Speciale", Josè di Setubal decise di mettersi seduto, con il suo sorriso sornione e il capello alla George Clooney, al fianco di Bobby Robson in quel di Barcellona. Niente panchine, era periodo di apprendistato: Mourinho ricopriva la carica di traduttore del tecnico inglese, anche se prima di iniziare a lavorare a Barcellona faceva il professore di educazione fisica.
PRIMI SEGNALI - Via Robson dalla Catalogna, Josè resta in Spagna e si siede sulla panchina del Barcellona B. Poi al Benfica dove il presidente, al termine di una stagione non eccelsa ma comunque soddisfacente, gli nega il prolungamento del contratto. E lui che fa? Se ne va, direzione Uniao Leiria. Risultati? Nessuno, ma nel 2002 arriva la prestigiosa chiamata del Porto. Campionato, Coppa del Portogallo e Uefa, tutto in un sol boccone, tanto per far vedere a tutti che qualcosa di "Speciale" iniziava a nascere.
IL TRIONFO - Nel 2003, la ribalta internazionale. Il Porto conquista la Champions, Mourinho diventa uomo copertina in tutta Europa. Soprattutto in Inghilterra. Nel palco della finale della Champions non si presentò, abbandonando il campo visibilmente turbato per presunte minacce di morte in seguito alle voci di un suo trasferimento al Chelsea.
E' SPECIALE! - "Avessi voluto un lavoro facile sarei rimasto al Porto, con una bellissima sedia blu, una Champions in bacheca, Dio e dopo Dio il sottoscritto". Iniziava l'era dello "Special One". L'uomo che ha riportato alla vittoria della Premier (per due volte) il Chelsea dopo 50 anni e che ha fallito però il massimo alloro continentale. Poco importa. Josè di Setubal si conquista due Awards come miglior tecnico del mondo.
ITALIA MON AMOUR - "Non sono il migliore del mondo, ma penso che nessuno sia meglio di me". L'Italia accoglie a braccia aperte Mourinho, lui accoglie a portafogli spalancato i 9 "anzi 11, con gli sponsor 14" milioni di Moratti in quel di Milano. E poi via, una fitta ridda di voci, chiacchiere, polemiche. "E' davvero Speciale?" si chiede il calcio italiano. Provate a chiedere a Felix Mourinho. La risposta sarà sicuramente diversa da quella iniziale.