FRANCHI, Uragano di fischi per la Juve di Francia
Non è una pioggia. E’ un diluvio. Una marea. Un uragano. Fischi, assordanti, penetranti. La memoria è lunga, anche se non serve andare troppo indietro con il tempo. Un anno fa, Lione-Fiorentina. Zauri a terra, l’OL se ne frega e segna comunque. Gara di andata. Gilardino allarga il gomito, tocca e non tocca Toulalan, rosso diretto e gara compromessa per i Prandelli boys.
A Firenze chiamano il Lione “la Juventus di Francia”, tanto basta per riassumere simpatie (poche) ed antipatie (molte) per Cissokho and friends. I tifosi gigliati hanno accompagnato la Fiorentina nel tragitto albergo-stadio con una ‘scorta viola’, carosello per far sentire calore ed affetto, ad un passo dall’impresa, sin dalle ore che precedevano la gara. Poi lo stadio, poi la partita. L’inno Champions, l’inno della Fiorentina, un altro diluvio di fischi ed un altro ancora. E gli striscioni, giusto per non smentire il buon vecchio sense of humour toscano. “Henry portiere. Frey centravanti”, per esempio. Sorridono anche Diego ed Andrea Della Valle, entrambi in tribuna. Ad appuntamenti con la storia, è impossibile mancare.