FIORENTINA²
Più che la testa alla Juve, almeno in avvio, è parso che le gambe fossero rimaste al Pandurii. Vero che la Fiorentina aveva cambiato molti interpreti rispetto a giovedì sera, ma altresì reale quanto fitto si stia facendo il calendario. E oggi a Chievo, contro una squadra partita fortissimo, non era certo scontato portarsi a casa tre punti, per di più andando a raddrizzare una sfida che si era messa subito in salita.
Ancora una volta, in altri termini, la Fiorentina ha dimostrato che a fronte di un pizzico di qualità in meno è in grado di tirare fuori altre forme di "attributi". Più agonismo, maggiore cattiveria agonistica e incisività sotto porta. Questa la ricetta della vittoria di Verona, preparata con disarmante facilità da un Cuadrado tornato sui suoi livelli e di nuovo centrale nel gioco di Montella. Che stia a destra, o a sinistra, la "Vespa viola" resta decisiva.
Anche in una giornata in cui Rossi si è dedicato più agli altri che non ai suoi gol, e in una domenica nella quale il centrocampo viola ha avuto i suoi problemi. Aquilani, in particolare, non sembra ritrovarsi del tutto, ma ci sono i tempi e i margini per superare l'appannamento. La terza vittoria consecutiva in sette giorni prepara la Fiorentina a un nuovo scatto che l'attende tra il Napoli, mercoledì sera, e il Milan, sabato. Ma al tempo certifica la crescita, mentale e di personalità, di tutta la squadra, capace di superare l'esame Chievo e diplomarsi una Fiorentina²