FIORENTINA, Parolo o soltanto parole?
Molti i “pastoni” di mercato presenti nelle pagine dedicate alla Fiorentina dai vari quotidiani –sportivi o politici, nazionali o locali- in edicola oggi. E non potrebbe essere altrimenti, una volta esaurita l’analisi dell’inconto col Milan e a cinque giorni da quella gara con la Juventus che non siamo poi così tanto sicuri possa definirsi come “la partita” dell’anno. Si parla quasi ovunque, seppur con diverse sfumature, di grandi cambiamenti; conseguenza inevitabile di una stagione che pare aver trovato il proprio triste epilogo nella sconfitta per manifesta inferiorità con i rossoneri. Ma certe sfumature non sono poi così piccole. Una Fiorentina che parte da Behrami è diversa da una Fiorentina che parte da Montolivo e Behrami o addirittura da una Fiorentina che parte da Montolivo, Behrami e Gilardino. Non è facile per nessuno trovare certezze in questo periodo. Ognuno di noi ha i propri referenti, il problema è che colui che dovrebbe essere il referente principale per tutti continua a nascondersi. Ci viene a questo punto da riflettere su alcune dichiarazioni rilasciate ai nostri microfoni da Franco Ligas: …Spero vivamente che la società si sia già mossa con largo anticipo. E' evidente che questa sia una squadra 'malata' ormai da marzo dell'anno scorso…Il prossimo CdA? Se la rifondazione del progetto dovesse ripartire da lì, allora saremmo già fuori tempo massimo… Ci chiediamo: perché Andrea Della Valle sta prendendo tempo? Ha ancora qualche dubbio da fugare o sta cercando il modo di indorare una pillola molto difficile da mandar giù?
Il dubbio potrebbe riguardare il futuro di Sinisa Mihajlovic, anche se, come fa giustamente notare La Repubblica, quella che appare come una scelta non troppo gradita dalla piazza –ovvero la conferma del tecnico serbo- pare collimare perfettamente con lo stile ed il modus operandi dei Della Valle. Ci sono però giunte in queste ore alcune indiscrezioni secondo le quali la conferma di Mihajlovic non sarebbe poi così scontata, e che la Fiorentina sarebbe molto attenta a ciò che sta accadendo tra Genova, sponda blucerchiata, e Bologna. Staremo a vedere.
La pillola amara potrebbe essere una rivoluzione che implica allo stesso tempo un ridimensionamento. O peggio ancora un ridimensionamento e basta. Ma a questa seconda ipotesi non vogliamo nemmeno pensarci.
Il punto fondamentale è che fino a che non si conosceranno con certezza le linee guida attorno a cui intende muoversi il club viola, parlare di Parolo, Maxi Lopez e Funes Mori ci pare un po’ azzardato. Sicuramente Corvino avrà già fatto i propri sondaggi, come è giusto che sia, ma se fossero state avviate delle trattative senza avere le idee chiare su chi guiderà –in tutti i sensi- la Fiorentina e su quali saranno le sue reali ambizioni, vorrebbe dire che più che a una rivoluzione ci si appresterebbe ad attuare la più bieca delle restaurazioni. A meno che tutto non sia stato già deciso da tempo. E, tra i due mali, questo sarebbe forse il minore.