FIORENTINA, Il tecnico suona la carica

26.09.2008 02:00 di  Marco Conterio   vedi letture

Gruppo o non gruppo, questo è il problema. La forza della Fiorentina, al cospetto degli eserciti rosso-azzurro-bianconeri è sempre stata quella. Un'orchestra col suo maestro, pronta a suonarne quattro anche alle compagnie con le stelle sul petto. Ed ora? Che cosa si è spezzato? "Ci sono problemi dall'inizio del ritiro" afferma Gamberini. "Qualcuno pensa già di essere arrivato" rincara la dose Prandelli.

Niente nomi, però. Non è l'ora, non è il momento di vestire la toga e processare l'uno o l'altro.
Serve una squadra compatta. Il gruppo di cui sopra, insomma. A vederla da fuori, però, sembra impossibile. Tutto insieme, tutto d'un botto. Neanche l'artificiere più abile avrebbe scovato quei piccoli ed impercettibili ticchettii, di una bomba ad orologeria pronta ad innescarsi. Cerchiamo di capire, però, quali possono essere i problemi che hanno portato Prandelli ad uscire allo scoperto e la Fiorentina a spogliarsi delle vesti di Astro Nascente in un sol giorno.


LE CAUSE



ROSA TROPPO AMPIA - Gli scontenti, non mancano. C'è chi non gioca, come Pasqual, Papa Waigo, Semioli. C'è chi gioca poco, come Pazzini, Osvaldo, Da Costa. C'è chi non gioca troppo, come Donadel, Jorgensen.



POCHE MOTIVAZIONI - Qui il nome è principalmente uno: Adrian Mutu. Nelle ultime uscite vagava per il campo senza una meta precisa, quasi svogliato. L'ombra del giocatore che tutti conoscono e che hanno idolatrato per due stagioni. Voglia di andare o forma scarsa? Difficile capirlo, fatto sta che un Mutu in questa condizione psicofisica è irriconoscibile e riproporlo in campo, rischiando altre magre figure, è un azzardo.

"SENTIRSI ARRIVATI"
- Montolivo? Vargas? Probabile. Il talento di Caravaggio, eletto da tutti come "novello Gerrard", ad oggi sta deludendo i più. Come all'inizio della passata stagione, in fondo, anche se ora ha l'attenuante (ma non la scusante) di essere in ritardo di condizione. Manca di carattere, di idee. Di voglia? Chissà.. E poi Vargas. "Tutto fuorché un difensore", almeno così è sembrato nelle prime uscite. Eppure... Beh, la stoffa per essere grande ci sarebbe. Anche per lui, mancanza di condizione (probabile) o stimoli relativi?

MALUMORI - Pazzini la scorsa stagione era titolare. Ora no. Assolutamente no. Capibile, in fondo, che vederlo sorridere sia dura di questi tempi. Togliere Gilardino è un'impresa, proporlo nel 4-3-1-2 con lui forse un azzardo ma un'ipotesi da prendere in considerazione. Osvaldo.. Da eroe a panchinaro fisso. Ha rifiutato l'estero, ha detto di voler giocare. Non lo sta facendo. Perché? Scarso impegno negli allenamenti? Mutu lo supera nelle gerarchie? O è un altro da annoverare tra quelli che si "sentono arrivati"?

LA SOLUZIONE



IL GRUPPO - Tutti intorno a Cesare Prandelli, che in questi giorni ha dimostrato, per sfortuna (o forse no), di essere umano anche lui. Con i suoi errori, tattici a volte, di incomprensioni con il gruppo altre. Ma è lui l'uomo da seguire, quello che già dopo la magra figura di Roma ha chiesto scusa al popolo viola e suonato la carica. "Così non va, ma ci rialzaremo". Già. Obbligatorio farlo e per riuscirci, la soluzione è solo una. Dare a Cesare quello che Cesare merita.