FIO-MILAN, The outsiders

09.04.2011 00:00 di  Marco Sarti   vedi letture
FIO-MILAN, The outsiders
FirenzeViola.it
© foto di Morini Giacomo

Fiorentina contro Milan, a "San Siro", in un momento di empasse totale viola, finì soltanto 1-0 con invenzione di Ibrahimovic e tanti rimpianti per alcune occasioni mancate dagli attaccanti gigliati. Da quel momento il vento è un po' cambiato. E' successo che sono tornati Mutu e Vargas, Mihajlovic si è inventato l'albero di Natale tirando fuori dal cilindro l'unica intuizione di questa sfortunata stagione e la convinzione è cresciuta di pari passo con la condizione fisica. E' capitato anche che la Fiorentina non perde da sei partite e due volte su quindici in tutto il 2011. Un record niente male, visti i 21 punti messi in cascina in questo primo scorcio di anno solare.

Certo che, se poi uno si deve per forza fare del male, si potrebbe chiedere come i viola riescano sempre ad arrivare alle partite di cartello in condizioni precarie: Mutu squalificato per quel giallo oramai divenuto famoso; Behrami che, nonostante tutto, se scenderà in campo di certo non sarà al 100%; Ljajic che, dopo le dichiarazioni non proprio simpatiche rilasciate in settimana e dopo qualche tribuna di troppo, potrebbe anche risentire di una certa qual pressione; Vargas che, tanto per cambiare, soffre di qualche imprecisato problemino muscolare; De Silvestri che, dopo aver giocato contro il Cesena, si dovrà probabilmente riposare per una contrattura. Insomma, non è che la truppa di Sinisa Mihajlovic stia a mille. 

Ma d'altronde è anche il destino viola: essere sempre con l'acqua alla gola, mai totalmente tranquilli e mai completamente distesi. Quando le quote danno sfavorita la Fiorentina, ecco il risveglio delle motivazioni, dei colori e delle bandiere. E quando arriva la borghesia del calcio - che si chiami Milan, Inter o Juventus - il Franchi diventa per novanta minuti il centro del mondo ed allora provare a vincere nonostante tutte le difficoltà diventa un piacere, ed il nostro ruolo di outsider diventa il segno del nostro orgoglio.