CORVINO, Per il rinnovo di Montolivo, 100mila euro di distanza
Queste le parole di Pantaleo Corvino nella conferenza stampa di chiusura della sessione estiva del mercato. "E' il solito confronto che voglio fare, resto disponibile per dubbi e domande. Abbiamo fatto certe scelte partendo da certe logiche. Ci siamo basati su strategie tecniche ed economiche per soddisfare le esigenze di tecnico e società. Nessuno è perfetto, ma io sono soddisfatto dei risultati sportivi ed economici degli ultimi anni. Lo scorso anno abbiamo fatto 33 milioni di plusvalenza. Ora attraverso degli sforzi economici andiamo avanti, considerando il patrimonio tecnico che si ha. Il nostro sforzo primario era quello di mantenere questo organico, tra giocatori d'eccellenza e protagonisti. Potevamo cambiare tutto, invece abbiamo conservato il meglio attraverso dei sacrifici, tenendo giocatori come Frey, Vargas, Jovetic, Mutu, Gilardino, Montolivo. Alcune alternative in rosa avevano delle opzioni, ma le hanno rifiutate, come Bolatti".
Su Bolatti ed i 'non ceduti'. "Hanno ritenuto di non accettare proposte che ci vedevano d'accordo, visti i pochi impegni di questa stagione. Non vuol dire che non ci daranno una mano, ma avremmo raggiunto il numero giusto in rosa. Ora invece siamo in 26".
Su Boruc. "Non deve essere un problema se c'è Boruc, che ora migliora l'alternativa. Può essere pronto per l'emergenza, oppure in un momento di criticità per Frey. Cerchiamo sempre di migliorare per le alternative".
Su D'Agostino. "Completa il reparto di centrocampo, è un giocatore di qualità".
Su Cerci. "Abbiamo risolto un problema in rosa, visto che Mihajlovic ci chiedeva un rinforzo, con Cerci. Santana tornerà questa settimana".
Sui giovani. "Altrove si parla di non puntare sui giovani. Noi abbiamo Babacar e Ljajic come alternative a Gilardino e Mutu".
Sulla rosa. "Non siamo perfetti, chiaro. Partiamo però da un budget che condiziona tutto quello che sono gli obiettivi da raggiungere e lo diciamo con molta onestà. Quattro squadre partono davanti a noi cento metri, noi abbiamo l'entusiasmo dalla nostra e possiamo arrivare a ribaltare dei pronostici".
Sulla poca fiducia a Firenze. "Mi accorgo di una situazione dove a volte vengo criticato ed allora posso farlo anche io. La maggioranza è quella che tace ed acconsente, voglio dire alla minoranza che abbiamo dei difetti e che siamo perfettibili. Questo non è stato un mercato figlio di logiche tecniche, nè economiche. Partiamo da un presupposto: tutti abbiamo voluto che il gruppo rimanesse. Oltre a questo abbiamo inserito tre giocatori importanti per la Fiorentina, per il budget che abbiamo".
Sulla Serie A. "Milan, Roma e Juventus vogliono fare l'Inter ed hanno agito con le loro logiche economiche. Il tutto per cercare di fare l'Inter... E' stato un aumento tecnico ed economico. Poi ci sono squadre come Lazio, Napoli, Palermo, Sampdoria, Genoa che si stanno sforzando di fare la Fiorentina. Non voglio allarmare nessuno, ma dopo cinque anni questa società merita di essere sì criticata ma cerchiamo di trovare anche degli equilibri. Sarà un anno pericoloso, per tutte queste considerazioni. Non perché ci siamo indeboliti, ma per la concorrenza. Dobbiamo stare tutti vicini, sarà un anno importante e pericoloso".
Sul gap. "Non bastano rabbia e voglia. Negli altri anni non c'era tanto livello, e per le prime quattro e per quelle dietro che si sono avvicinate".
Sulle cessioni. "Ho fatto 8-9 milioni lordi di cessioni minori, ma i big sono rimasti e sul budget ho già spiegato tutto".
Sui non-acquisti del mercato, da Insua a Munoz. "L'anno scorso sono stato un mese dietro ad Ebouè, ma il mio obiettivo era De Silvestri. A volte capitano delle trattative che non vanno in porto. Quando una trattativa trapela, diventa difficile. Quando è stata scoperta la trattativa di Insua, ho realizzato una cosa: era un affare prenderlo dal Liverpool, ma non un milione e duecento milioni per un '89. Munoz? Ho sempre smentito, poi vengono scoperte. Avevo un'opzione, il giocatore poi si è fatto male, e prima di esercitarla (9 milioni,ndr) abbiamo deciso che non fosse un investimento da fare dopo quell'infortunio".
Ancora Bolatti. "L'ho pagato 3,3 milioni, lo sottolineo. Ne stavo prendendo quasi il doppio ma non se l'è sentita di andare via".
Su Lucarelli e Di Natale. "Ho già risposto la scorsa volta, non rientrano nelle nostre logiche tecniche e di mercato".
Sui giovani. "Pensiamo ad una Fiorentina per il futuro, coi giocatori in rosa più quelli che arriveranno in futuro. Mihajlovic vede potenzialità importanti in Agyei, Matos, Seferovic, oltre ai vari Seculin e Carraro che conoscete già".
Su Ignjovski e su Nastasic. "Sono giocatori sui quali non confermo e già lì vengo rimproverato...".
Offerte rifiutate. "Ho venduto a tantissimi club ed a dirigenti di ogni tipo. Quando vendi bene vuol dire che hai comprato bene, non sono io che so vendere bene. Sono un ottimo compratore, me lo dico da solo. Nessuno dei big mi è stato richiesto, forse perché ci conoscono ed abbiamo detto a chiare lettere che nessuno dei giocatori in rosa ha il cartello 'vendesi'".
Sul contratto di Montolivo. "Eravamo d'accordo, c'erano centomila euro di differenza. Prima che me le tirino fuori, ci metto un po' di tempo. Magari gliele darà il mio presidente. Questa è la distanza. Sarà un rinnovo sino al 2016".
La palma del mercato. "Sarò ammaliato da certi giocatori, ma uno che vince sette anni lo scudetto... Può vincerlo anche per otto. E dopo Ibrahimovic, il Milan ha preso anche l'agilità e la tecnica di Robinho".
L'altra regina del mercato. "Secondo me è il Parma, che ha approfittato di certe situazioni e può essere l'outsider del campionato".
Sul mercato dei 'pagherò'. "E' una legge-Corvino, una modalità inventata da me. Come fu con Osvaldo al Bologna, è stata la prima forma di pagherò in Italia".
Un commento sul mercato d'estate. "Dopo il primo della mia esperienza in viola, è stato il mercato più duro. Dovevo tenere conto che, volendo tenere i migliori, avevo alternative che incidevano sul bilancio. Cedere i giocatori in B e C, ho abbattuto il monte ingaggi di 8-9 milioni di lordo. Rimpianti? Ci sono sempre, ma li metto in preventivo ed oramai ci sono abituato".
Su Mutu. "Non credo ci possano essere situazioni che inficeranno sul suo rapporto con la Fiorentina, a qualsiasi livello. Ne sono sicuro. Per il resto, siamo portati a giustificare tutto, ma ci sono anche delle regole alle quali attenersi e chi le infrange è giusto che capisca che deve pagare".
Sul modulo. "Davanti a dei rifiuti di alcuni giocatori, a delle espressioni di volontà di restare a Firenze, Mihajlovic ha scelto di cambiare modulo, dimostrando grande equilibrio".
Sul tetto ingaggi. "Lo ripeto, è stato uno dei mercati più difficili per me, basti vedere i tanti infortuni avuti, su tutti quello di Jovetic, che per noi ha pesato molto. Non sono gli Avramov ed i Papa Waigo che incidono su questo e, con la nuova riforma degli extracomunitari, possono aiutarmi sul mercato. Userò la casella degli extracomunitari a gennaio, ma mi preoccuperò altrettanto di lavorare a riguardo per giugno".
Ancora su Boruc. "Avramov è un extracomunitario che può andare via, e con Boruc ho alzato il tasso delle alternative. Inoltre ho Frey con la clausola rescissoria che in ogni momento può attuarla".
Su Gulan. "Parto da Pasqual: è sempre stato un giocatore importante, lo scorso anno ha avuto un acciacco agli adduttori. Prenderne uno più bravo non era facile, non sono riuscito a trovare un giovane che potesse diventare in futuro meglio di lui e Mihajlovic ha ritenuto Gulan una potenzialità ed alternativa valida".
Sull'obiettivo stagionale. "Le prime quattro hanno un monte ingaggi ed un valore tecnico superiore. Il Genoa ha molto di più del nostro monte ingaggi. Noi siamo passati dal travaglio di una crescita costante, anno dopo anno. Dobbiamo essere compatti, tutti insieme".
Sugli arbitri. "Non dico niente, solo che ieri ho visto la stessa cosa vista con la Lazio lo scorso anno. Si parla di buona fede, però, ma finché non ci saranno i mezzi necessari per superarli... Ci fa rabbia, ma fa parte del nostro momento no".
Sul rinnovo di Corvino. "E' una domanda di cui parlare con la proprietà, ho già parlato più volte della mia situazione verso Firenze e verso la Fiorentina. Nei miei riguardi c'è sempre stima e fiducia, credo lo pensi anche la società".