CHIUSO PER FERIE
Da un sabato all'altro.... Pare che i fuochi d'artificio che speravamo di vedere nel finale di stagione siano comunque esplosi, con il non trascurabile dettaglio che da festeggiare non sembra esserci niente. Progetti e programmi futuri, con buona pace dei tifosi che assistono inermi ai colpi di scena, restano fermi, bloccati, chiusi e riposti in fondo a un cassetto, in attesa che sia in qualche modo possibile capire cosa accadrà. Le ultime vicende sono note, e trovano le loro recenti radici nella sfida dei comunicati. Quelle più profonde, invece, sono decisamente radicate in tanti momenti vissuti negli ultimi tre anni.
Vincenzo Montella e la Fiorentina allo scontro, con la proprietà viola nelle figure dei Della Valle che, adesso, si ritrovano persino spiazzati dal comportamento del loro tecnico. Perchè chi vede analogie nella vicenda Prandelli (e ve ne sono) dovrà prima di tutto ammettere che stavolta le differenze principali risiedono nel carattere e nel modo di essere dei due uomini in questione. Montella, in sintesi, ha cavalcato la risposta di giovedì sera. E forte di aver già ribadito la sua disponibilità a restare “con entusiasmo” (pur chiedendo maggiore chiarezza) sorvola sulle ulteriori 48 ore di silenzio dei fratelli Della Valle e anticipa tutti. Una strategia assai diversa da quella utilizzata da Prandelli ai tempi, subito dopo l'intervista di DDV sull'uovo di Pasqua e la Juventus.
Montella, molto più semplicemente, parte per le vacanze, facendo sapere che il 5 luglio rientrerà. D'altronde è quanto gli spetta in attesa di ripartire a luglio come ha già detto di voler fare. Che, poi, sia stata realmente comunicata la sua irreperibilità, questo rimarrà probabilmente un segreto, ma è chiaro che le versioni non collimano. Da una parte la Fiorentina che legge come una provocazione il saluto di Montella, dall'altra l'entourage del tecnico che sottolinea come l'allenatore della Fiorentina si senta tale e, quindi, disponibile anche a nuovi confronti (solo in caso di emergenza da girare al procuratore Lucci). A rinforzare lo stesso tweet del figlio dell'allenatore viola più chiaro di qualsiasi comunicato "Non è lui che vuole andarsene".
Un intrigo come dicevamo con punti in comune con quanto capitato ai tempi di Prandelli. Perchè anche allora il tecnico fu chiamato allo scoperto (come è accaduto giovedì sera quando il primo comunicato della società ha sorpreso gli stessi dirigenti alla Leopolda) e perchè le stessa irreperibilità tirata in ballo ieri è stata presto smentita. Dunque come dirimersi di fronte a questi scenari? Come capirci qualcosa se la morale resta paradossale? Perchè la Fiorentina vorrà anche tenere Montella, ma intanto Paulo Sousa (o Ventura) sembrano già pronti. Di contro Montella vorrà anche andarsene, ma le panchine sono ormai piene e lo stesso Aeroplanino ha già dato disponibilità a restare.
Ne conviene la solita, noiosa, conseguenza dell'ultima settimana. Ovvero limitarsi ad aspettare. Restare cioè in attesa in un periodo aperto sabato scorso da un confronto spazzato via nel giro degli ultimi tre giorni, e adesso destinato a perdurare se come pare fino a lunedì non arriveranno novità. Montella resterà o se ne andrà? La clausola verrà fatta valere o meno? E in caso di esonero la Fiorentina stipendierà due allenatori? Francamente, ad ora, trattasi di domande particolarmente difficili e probabilmente tutt'ora senza risposte. L'unica certezza, allora, è il danno che subisce la Fiorentina e la sua gente.
Perchè le porte sulla nuova stagione restano serrate, completamente chiuse. Quasi che in ferie non c'andasse il solo Vincenzo Montella, ma tutta la Fiorentina e gli stessi Della Valle, ritrovatisi a dir poco spiazzati dalle ultime mosse del loro allenatore.