CENTROCAMPO, Valon Behrami e gli altri...
Fiorentina-Udinese è stata, per bocca di molti, la miglior partita stagionale dei ragazzi di Sinisa Mihajlovic. Poco conta il fatto che a tre giornate dalla fine, il ritmo non fosse quello forsennato di metà campionato e la grinta non fosse quella di un quarto di Champions. Va bene così, sotto l'aspetto del gioco la vittoria contro il friulani è e resta la migliore. Poi, sempre per bocca di molti, la bella prestazione è nata sostanzialmente dalle prestazioni singole di coloro che componevano il triangolo di centrocampo: D'Agostino vertice basso, Montolivo vertice sinistro e Behrami destro. Se accadrà - come pare - che Montolivo vada ad abbracciare altri colori, la vittoria contro l'Udinese rimarrà a testimonianza di imperituri rimpianti.
Certo, un D'Agostino così potrebbe anche lenire le ferite dell'eventuale addio del centrocampista di Caravaggio. Però, tra averne uno o entrambi, preferiremmo la seconda. Melius abundare quam deficere . Anche perché le situazioni degli altri centrocampisti viola non sono confortanti. L'unico veramente sicuro di giocare a Firenze il prossimo anno è Valon Behrami, per gli altri il futuro resta misterioso.
Andando in ordine decrescente: Montolivo - colui che tra i centrocampisti ha giocato di più (2258 minuti) - come detto, non si sa ancora se rimarrà. Donadel - secondo nella speciale classifica con 2170' giocati - ormai sembra rassegnato a fare fagotto e cercare altre società che lo apprezzino. Santana (1859 minuti giocati) idem come Donadel. D'Agostino (1164' giocati) fino a qualche giorno fa non era certo di restare (e, ad onor del vero, neanche adesso se ne potrebbe dare l'assoluta certezza)
Ma allora da chi ripartire? Su chi fare veramente affidamento, per avere anche soltanto un minimo di stabilità, che serve al tifoso quanto al dirigente o al giocatore. La risposta è sotto gli occhi di coloro che vedono le partite: da Valon Behrami. Lo svizzero arrivato a gennaio ha già collezionato 1056 minuti giocati (soltanto 100 meno di D'Agostino e Cerci, 200 meno di Marchionni, 300 meno di Vargas e Mutu) ed è stato determinante per le buone prestazioni viola di quest'ultimo scorcio di stagione.
Con questo - lungi da noi non riconoscere le potenzialità della coppia D'Agostino-Montolivo - vogliamo rimarcare i meriti di un giocatore entrato in punta di piedi, pagato poco e che ha letteralmente scardinato ogni gerarchia preesistente in quel ruolo. A questo punto, rimanessero anche gli altri, il centrocampo sarebbe già fatto.