ARRIVA L'ATALANTA FERITA: NUMERI PRO-VIOLA MA LA TENDENZA DICE X. E PIOLI...
Domenica al Franchi arriva l'Atalanta. I bergamaschi sono feriti, visto che in questo avvio di stagione hanno patito l'eliminazione ai playoff di Europa League contro il Copenaghen, che ha poi comportato qualche difficoltà mentale andata a costare nel computo del campionato, dato che i ragazzi di Gasperini sono ormai alla disperata ricerca di un ritorno alla vittoria, che manca ormai da molto tempo tra i nerazzurri. Con tutti gli scongiuri del caso che staranno facendo i tifosi viola, c'è da sottolineare che per Pioli e i suoi si tratta del primo scontro diretto in casa fin qui in campionato. Non è proprio il primo vero e proprio scontro diretto, dato che la Sampdoria rientra a pieno titolo tra le squadre che proveranno a mettere i bastoni tra le ruote ai viola nella corsa all'Europa, ma il primo al Franchi. Che fino a qui si è rivelato un'arma in più, con la speranza di tutto l'ambiente che il trend possa proseguire.
Andiamo a vedere però qualche numero che ci può raccontare ancora meglio la partita di domenica prossima. Innanzi tutto c'è un dato che non può che confortare: l'Atalanta è in assoluto la squadra contro la quale la Fiorentina ha ottenuto più vittorie in campionato nella sua storia, ben 56. E c'è soprattutto un fattore campo che in qualche modo potrebbe rincuorare, dato che per trovare l'ultimo successo dell'Atalanta a Firenze in A bisogna tornare indietro di ben 25 anni. Era il 1992/93 e gli orobici espugnarono di misura il Franchi grazie al gol segnato da Perrone ad inizio ripresa. Per gli amanti dei numeri, o della macumba, c'è però un elemento che fa storcere il naso: in quella Fiorentina, l'ultima battuta in casa dall'Atalanta, c'era in campo Pioli. Oggi invece siede sulla panchina di una Viola giovane e spregiudicata, che dovrà evitare un remake di quei giorni ed anzi tentare di vincere per dare un messaggio di forza. Un ultimo dato, però, farebbe tendere tutti verso una X: gli ultimi quattro confronti tra viola e nerazzurri si sono infatti tutti conclusi sul punteggio di parità. Ecco perché la rotta è da invertire. A Chiesa e compagni il compito di farlo.