ANCHE GLI DEI SBAGLIANO

08.11.2010 00:00 di  Marco Conterio   vedi letture
ANCHE GLI DEI SBAGLIANO
FirenzeViola.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Anche gli Dei steccano i giudizi. Senza voler peccar di blasfemia, nè di lesa maestà, Mario Ariel Bolatti pupillo di Diego Armando Maradona è istantanea che pare più caricatura degna del miglior umorista, piuttosto che fotografia di uno che ha messo ai suoi piedi il mondo intero e che di futbol dovrebbe ancora intendersene. Eppure il Gringo è penombra di un giocatore da campionato che conta, ed è pure un peccato che sia così. Perché quello sguardo innocente, da cerbiatto della Pampa, da ragazzo buono e sincero, fanno quasi sentire in colpa coloro che ogni volta sono costretti a giudicarlo. "Che ci posso fare?", sembra dire e pensare, ogni volta che il pacco dono a forma di sfera finisce sui piedi del fortunato avversario di turno.

Ed è così che la versione argentina di Santa Claus fa sorgere in molti, se non in tutti, plurimi interrogativi. Perché è stato preso? Non è stato visto prima? E' stato forse acquistato il fratello gemello? Spicciole ironie a parte, c'è da immaginare che in Argentina fosse un Bolatti diverso. Chi l'ha visto ripetute volte giura di sì, ma qua le latitudini sono diverse, il calcio anche, e c'è almeno da pretendere da chi di calcio vive e nel calcio lavora, che queste cose le sappia. Soprattutto se Bolatti, per il quale è stato versato un copioso esborso nelle casse dell'Huracan, ha preso il posto di un altro papabile viola.

La fotografia della mediana d'oggi è roba da thriller: Zanetti rotto e desaparecido, Montolivo sull'aereo per l'Olanda, D'Agostino a passeggiar coi baby, in attesa di forme migliori, Donadel a sudare sette camicie da titolare inamovibile. Perché, se poi al fianco si trova il Bolatti di ieri, di Empoli e di ogni sua singola altra uscita, altro da fare non c'è se non fare il lavoro di due giocatori. Grande campione, forse il più grande di tutti i tempi, Diego Armando Maradona. Ma come talent scout, forse, è ancora un po' acerbo.