AL GIUSTO POSTO
Finalmente le previsioni che sulla carta raccontavano di un calendario favorevole ai viola si sono materializzate. Poca roba, sinceramente parlando, il Cesena visto al “Franchi”, ma dopo quattro sconfitte consecutive (di cui almeno due “gridanti vendetta” come Verona e Cagliari) non era il caso di dare niente per scontato. Tanto che lo stesso Montella ha sì rinunciato a qualche elemento “titolare” come Gomez, ma senza snaturarsi troppo con il turnover.
Riproponendo così Salah, ritrovando Borja Valero in mezzo al campo e tentando l'esperimento Vargas sulla fascia visti gli acciacchi di Alonso e Pasqual. Ne è venuta fuori una Viola comunque determinata, ed era principalmente ritrovare la testa giusta quel che serviva di più. Al resto c'ha pensato Ilicic decisamente più incline a prendersi il peso delle responsabilità. Realizzare il rigore di ieri, del resto, poteva non essere così semplice come pareva, e il modo in cui lo sloveno si è presentato sul dischetto ha raccontato ottima personalità.
Insieme a lui bene è andato lo stesso Salah, al quale per inciso è mancato solo il gol. Discese a folle velocità, dribbling, e tiri in porta sono stati il repertorio domenicale dell'egiziano, che avrebbe di gran lunga meritato la gioia di superare Agliardi. E con lui si è ritrovato in zona gol anche lo stesso Gilardino. Uomo d'area, bomber vero sull'invito di Kurtic, adesso a quota 50 gol in maglia viola.
D'accordo, erano tre punti che i viola avevano l'obbligo di portare a casa, anche per il valore dell'avversario. Ma trattasi di una vittoria che doveva arrivare in una giornata in cui le genovesi sono state entrambe sconfitte, e l'Inter ha perso di nuovo terreno. Dal quinto posto, adesso, la vista sull'Europa è decisamente migliore, e soprattutto meno inquietante in ottica estiva. La condizione ideale, ritrovasi di nuovo nel posto giusto, per andare a giocarsi tutta la stagione a Siviglia. Nel primo round di una semifinale che è già parte della storia della Fiorentina.