SERIE A, Gli stadi meno frequentati d'Europa
Fonte: Ansa.it
FirenzeViola.it
Gli stadi italiani della Serie A sono fra i più vecchi e meno frequentati in Europa. Lo afferma un'analisi della società di consulenza StageUp Sport & Leisure Business, che verrà illustrata giovedì a Parma, in una tavola rotonda organizzata con l'Università. Le venti società del massimo campionato di calcio giocano in 16 stadi con un'età media di 67 anni. Fra gli stadi più giovani d'Europa si distinguono quelli della Bundesliga e della Liga, 46 anni d'età media per ciascun campionato.
Gli impianti della Premier League inglese hanno invece un età media di 72 anni, superiore a quella della Serie A, ma hanno beneficiato di importanti ristrutturazioni e di nuove costruzioni nell'ultimo ventennio: l'Emirates Stadium di Londra, il nuovo stadio dell'Arsenal, inaugurato nel 2006; il City of Manchester Stadium venuto alla luce nell'agosto 2003 e l'Old Trafford, impianto di proprietà del Manchester United, ristrutturato nel 2005. Con un tasso di riempimento medio di appena il 53%, dato dal rapporto fra il numero di spettatori medio della stagione 2007/2008 e la capienza media degli impianti, gli stadi della serie A sono invece i meno frequentati d'Europa. Secondo lo studio di StageUp, tutti gli altri maggiori campionati di calcio hanno un tasso di riempimento oltre i tre quarti della loro capienza. Prima in questa speciale classifica è la Premier League inglese con il 92%, seguita dalla Bundesliga tedesca con l'84% e dalla Ligue 1 francese con l'80%.
La Liga spagnola si ferma poco più sotto con un pur ottimo 76%. "I dati - commenta Giovanni Palazzi, presidente e ad di StageUp Sport & Leisure Business - sottolineano nuovamente la necessità, non solo per il calcio, ma per tutto il Sistema Italia dell'avvio della costruzione di nuovi stadi multifunzionali di terza generazione, attraverso interventi di project financing, e soprattutto delle necessarie professionalità di progettazione, pianificazione e gestione di essi". Durante l'incontro di Parma si parlerà dello stato dell'arte dell'impiantistica sportiva italiana, in particolare degli stadi, e delle nuove prospettive di sviluppo di un business che prevede investimenti pari a 6 miliardi di euro entro il 2015 per la realizzazione dei nuovi impianti, di cui 4 miliardi solo per gli stadi.