FIORENTINA, L'articolo esagerato di sportmediaset.it
E' un sabato pesante, questo di campionato. E' un sabato che rischia di essere il capitolo finale di un giallo, durato sole cinque giornate, dove il finale a sorpresa non è riservato alla scoperta dell'assassino, ma a quella della vittima: la Fiorentina. Nessuno, solo 27 giorni fa (fischio d'inizio del campionato 2008/09) avrebbe sospettato che potessero essere i viola quelli pronti a cascare mani e piedi nel limbo di una crisi repentina e inattesa. Reduci dal perfetto ammaraggio nel tanto agognato oceano della Champions League, i virgulti di casa Della Valle si sono infilati in un groviglio di risultati e -questa forse la vera sorpresa a rovescio- in un inesorabile slittamento verso livelli di rendimento insufficienti, mai toccati in tutta la gestione-Prandelli. I dati dicono che dal suo sospirato, meritatissimo ingresso nell'Europa che conta la Viola ha vinto una sola delle cinque partite ufficiali disputate (col Bologna al "Franchi", 1-0), pareggiando con Juventus e Lione (ko evitato con le unghie il primo match, successo buttato alle ortiche il secondo) e perso, male prima e malissimo poi, con Napoli e Lazio. La contemporaneità della crisi con l'impegno in Coppa sembrerebbe potere essere una delle spiegazioni: la Fiorentina è giovane e anche il suo bravissimo tecnico non dispone della corazza di esperienza costruita dall'abitudine a sostenere i due fronti sul piano fisico e psicologico.
In realtà, gli interrogativi sulle ragioni del temporaneo flop sono altri: tutte giuste le mosse del mercato, specie a centrocampo? Non è stato troppo frettoloso l'addio a Ujfalusi per una difesa che, priva di Gamberini, ha ballato come mai prima? Non aveva ragione Corvino a mollare Mutu alla Roma incassando 20 miloni cash ed evitando così ora a Prandelli la gestione di un campione che appare -oltre che ininfluente sul terreno di gioco- nervoso e demotivato? Il prosieguo del campionato e della Champions fornirà presto le risposte a questi dubbi. Per il momento c'è da salvare il campionato che, in caso di ko con il Genoa, rischia di essere seriamente compromesso dopo un mese. Aprendo la prima grande, antipatica crepa sulla facciata del palazzo finora perfetto costruito dai Della Valle e Prandelli in campo e fuori. Quest'ultimo ha dato ancora una volta misura della sua intelligenza non perdendo tempo, non cercando alibi, puntando il dito sul gruppo, allenatore compreso. Ora tocca ai suoi sfuggire all'assassino