SOGNANDO MANCHESTER, La parola ai Viola finalisti UEFA
A due settimane dall’esordio in Europa, firenzeviola.it ha contattato alcuni dei protagonisti della finale di Coppa UEFA che la Fiorentina raggiunse ben 17 anni fa. Cominciamo con Celeste Pin; Celeste, da quando giocaste la finale voi, la Coppa UEFA ha perso un po’ di prestigio, ma cosa si prova a giocare una finale? “E’ vero che da allora la formula della Uefa è cambiata ma guai a considerarla una competizione di secondo livello ; già ci sono squadre importanti, poi arriveranno le squadre che usciranno dalla Champions; per quella che fu la nostra esperienza fu una finale del tutto inattesa, in campionato stentavamo e in Coppa eliminammo tutte squadre che aspiravano alla vittoria finale del torneo come Atletico Madrid e Werder Brema; poi la finale andò come andò” Voi non giocaste mai in Olanda ma giocaste due partite in Francia e la semifinale in Germania oltre a scendere in campo a Madrid e a Kiev: Quali sono i campi più difficili? “In Europa ogni partita è un discorso a se’, vanno prese tutte con le molle, inoltre in Europa sanno che la Fiorentina, senza la penalizzazione, avrebbe disputato la Champions e quindi sarà considerata la squadra da battere; comunque sono sicuro che Prandelli ed il suo gruppo abbiano i mezzi per andare molto avanti.” Giriamo la stessa domanda a Sergio Battistini: “Arrivare ad una finale è una doppia gioia, in primo luogo da un punto di vista professionale, in quanto vuol dire aver lavorato bene, in secondo luogo sotto l’aspetto umano perché vuol dire dare una gioia a tutta una città; di quella nostra avventura il campo più difficile fu quello di Kiev, giocavamo con 7 gradi sotto lo zero e su un terreno ghiacciato, ma anche a Brema non fu uno scherzo, i tedeschi erano fortissimi fisicamente e noi avevamo tanti ragazzini”. Infine la parola proprio all'"eroe di Brema", Marco Nappi: "Più che la finale, che comunque è una sensazione bellissima, io ricordo con piacere il mio esordio ad Auxerre, roba da brividi..Secondo me i campi più difficili sono quelli dell'Est Europa, dove trovi situazioni molto particolari; oggi poi vi giocano anche molti sudamericani, quindi se la Fiorentina dovesse affrontare una squadra di quelle parti dovrà stare parecchio attenta"