MANDORLINI A FV, CON SIMEONE POCA PAZIENZA. CHE BRAVO DE ZERBI! E SU BABACAR VI DICO...
Giovanni Simeone ha smarrito la via del gol in maniera preoccupante. Nel prossimo weekend l'attaccante argentino, al pari dei suoi compagni di squadra, spera di sbloccarsi sul campo del Sassuolo, avversaria tutt'altro che facile da affrontare. Per approfondire alcuni dei principali temi, FirenzeViola.it ha contattato in esclusiva chi ha conosciuto da vicino sia il Cholito che la realtà emiliana: l'allenatore Andrea Mandorlini.
Partirei proprio dall'astinenza di Simeone, chiedendole quali possano essere i motivi, specie perché non è il primo lungo periodo di digiuno lamentato dal centravanti argentino.
"Anche nel tempo in cui l'ho allenato a Genova non ha segnato tanto. Il ragazzo però è ancora giovane ed ha qualità importanti dentro l'area di rigore, anche se a volte arriva poco lucido perché spende molto essendo un generoso di natura. Ho visto le ultime partite e devo dire che non gli gira nemmeno benissimo. Nei confronti degli attaccanti si ha sempre molta poca pazienza: gli arrivano troppe critiche e credo che stia vivendo male questi momenti perché non ha l'esperienza per riuscire a superarli serenamente. Serve dargli ancora fiducia, come sta facendo Stefano (Pioli, ndr). Non è un giocatore tecnico, e se da lui si attende il colpo ad effetto o la giocata si può star lì tutta la vita ad aspettare. Credo che debba ispirarsi a Inzaghi, il quale viveva per l'attimo decisivo. Ma non è neanche troppo nelle sue caratteristiche questo tipo di gioco".
Mancini ha parlato di nuovo di giovani e di fiducia. Si sente in linea con le sue parole? Su Chiesa, che qualcuno critica per i pochi gol, che dice?
"Anche qui la questione è legata all'età. Si pretende troppo: sono totalmente allineato con le dichiarazioni di Mancini e aggiungo che oltre a dover far giocare i ragazzi ci voglia anche più pazienza. Si brucia tutto troppo in fretta: Chiesa magari può ancora migliorare molto in zona gol, ma il giocatore non si discute. Non facciamoci del male da soli".
La prossima sarà contro il Sassuolo. Che gara si attende?
"Una partita molto aperta. La Fiorentina ha assoluto bisogno di tornare a vincere ed ha fame, ma al Sassuolo piace giocare. Vedo leggermente favoriti i viola: hanno più qualità oltre che più rabbia e motivazioni. Ma anche Roberto (De Zerbi, ndr) è uno sanguigno".
Già, De Zerbi. Lei lo conosce bene, ed ha allenato gli emiliani in passato: come giudica il suo lavoro?
"L'ho avuto al Cluj da giocatore, e stava anche per entrare nel mio staff tecnico prima che decidesse di prendere altre strade. Sta facendo bene e devo fargli i complimenti. Siamo amici da tempo e spesso ci siamo confrontati: sono contento per lui".
Chiusura sull'ex, e prossimo avversario, Babacar. Il quale, oggi, rischia di essere diventato già un rimpianto...
"Non mi sembra però che a Firenze fosse troppo preso in considerazione. Parlare dopo è sempre più facile, ma vedo che anche a Sassuolo sta facendo fatica a guadagnarsi un posto fisso da titolare. Rimane un giocatore che nei cambi può diventare importante anche se forse qualche domanda deve farsela pure lui. Dirò di più: lo chiesi ai miei dirigenti quando allenavo il Verona".
Chiusura su di lei: cosa la attende ora in futuro, mister?
"Non saprei, ancora. La panchina della Cremonese la vedevo come una pagina importante. Credevo in certe cose, qualcun altro probabilmente no. È andata così. Ma sono pronto a ripartire, appena ne avrò l'occasione".