GUANCIALE A FV, BRAVA VIOLA, MAI MOLLARE. IL CLUB PRENDA DIFRA E GLI DIA UN PROGETTO AMBIZIOSO. IO TIFOSO PER...
Con Cagliari e Bologna agli appassionati di fiction Rai non sarà sfuggita la presenza al Franchi di Lino Guanciale, un attore che da anni calca le scene cinematografiche e teatrali anche se l'esplosione e la visibilità del grande pubblico sono arrivate con la TV, soprattutto interpretando l'ispettore Cagliostro nella serie "La Porta Rossa" appena terminata. In tribuna a commentare la Fiorentina contro il Bologna come tifoso gigliato, pur abruzzese che vive a Roma, per "Quelli che il calcio", spiega in esclusiva a FirenzeViola.it il perché della sua fede viola: "Sono nato ad Avezzano e mio padre era un grande tifoso della Fiorentina e quando la squadra vinse lo scudetto con Hamrin fece nascere un'enclave viola in Abruzzo. Questa passione me l'ha trasmessa lui anche perché era un piacere vedere giocare Antognoni poi Baggio e tanti altri campioni. Pensi che quando ho conosciuto Antognoni mi sono messo a piangere perché ho il suo ricordo di quando ero bambino e mi ricorda anche le esultanze di mio padre...".
Suo padre ha avuto la sua soddisfazione con lo scudetto, ma lei?
"Le soddisfazioni diciamo sono parziali, l'amore prescinde dai trofei e le soddisfazioni sono legate alle vittorie delle singole battaglie, allo spirito combattivo...".
Domenica che spirito ha visto?
"Sarò sincero, senza un obiettivo stagionale, mi aspettavo una Fiorentina più fiacca. Invece ho visto un buon approccio anche rispetto alla gara con il Cagliari. Soprattutto nel primo tempo i viola hanno cercato di tenere un ritmo alto ed ho visto un Sousa scatenato. La squadra ha giocato bene anche se a volte si è cullata nel giro palla e il ritmo è scemato con il Bologna che lì davanti era poca cosa, a parte Verdi. Ma proprio in quel momento di stanca è arrivata la capocciata di Babacar ed è andata bene".
La sconfitta dell'Inter ha rimesso i viola in corsa?
"Non bisogna mai mollare, con otto partite da giocare nulla è deciso almeno in quelle posizioni. Bisognerà mantenere lo spirito combattivo e sperare in nuovi inciampi di quelle davanti".
Ma a lei Sousa piace?
"Si, soprattutto la scorsa stagione ha fatto vedere ottime cose. Il suo gioco diverte e a tratti ha funzionato poi dispiace che la differenza di vedute con la società non abbia permesso di avere risultati sperati. Visto anche il mercato che c'è stato, o non stato, ritengo abbia fatto bene. Mi piacerebbe restasse con altre ambizioni che la società gli permettesse però di realizzare, certo l'incrinatura con la piazza difficilmente è sanabile. Meglio dunque voltare pagina ma chiunque arrivi al suo posto deve essere ambizioso e la società deve metterlo in condizione di concretizzare quelle ambizioni".
Chi le piace?
"Di Francesco più di un tecnico già compiuto. È anche abruzzese, figuriamoci, perciò il tifo è doppio. Soprattutto perché è uno che dove è andato ha fatto bene ma che vuole ancora emergere e farsi strada; è un ambizioso insomma".
Ma non si rischia poi di fare come con Montella e Sousa, diventati troppo ambizioso?
"Ma questo è un problema della società che deve dargli un progetto che in un tot di anni proietti la squadra dove vogliamo vederla. Semmai la società spieghi a noi tifosi che taglio di squadra vuole fare poi metta l'allenatore in grado di darglielo".
I giocatori viola che le piacciono: "È uno spettacolo vedere Borja Valero e Bernardeschi e mi piace molto Federico Chiesa. Inoltre mi entusiasma anche Sanchez".
Ora è a Firenze con la sua compagnia, ci racconta il suo di spettacolo e i suoi progetti? "Io e la mia compagnia saremo alla Pergola dal 7 al 13 aprile con "Istruzioni per non morire in pace", un'operetta sulla Grande Guerra, a cui tengo molto. Tramite Firenzeviola invito tutti a venire, giocatori, dirigenti e tifosi perché si ride in maniera sorprendente pur affrontando temi forti ed è un cabaret in cui ognuno di noi interpreta ben 12 personaggi ciascuno. Ho fatto la tv proprio per dare visibilità anche al mio teatro. Certo 'La porta rossa' è stato un grande successo che investitori stranieri stanno portando all'estero e questo ci da ancora più stimoli per fare la seconda serie, già prevista e più bella. Il mio personaggio Cagliostro ci sarà di sicuro".
Cosa le piace di Firenze?
"È una città meravigliosa e provando fino ad oggi al Tepidarium in via Bolognese ho potuto vedere che ci sono anche spazi verdi favolosi. Inoltre mi piacciono i fiorentini, diretti e per questo anche un po' rudi e sinceramente da abruzzese preferisco sempre la schiettezza, inoltre sono molto simpatici".