GIANNINI, Il mio pensiero su Roma-Manchester

Torna la Champions League. L'unica italiana è la Roma
01.04.2008 08:05 di  Raffaella Bon   vedi letture
Fonte: Esclusiva Firenzeviola.it - TMW

L’idolo di Totti. E questo dovrebbe già bastare ed avanzare per comprendere quanto Giuseppe Giannini possa aver rappresentato per Roma e per i colori giallorossi. , indimenticato da tutti i romanisti, si è raccontato a Tuttomercatoweb nel grande giorno della sua Roma, il giorno della rivincita contro il Manchester United, la stessa compagine che eliminò i giallorossi lo scorso anno dalla Champions infliggendo un umiliante 7-1 alla truppa di Spalletti.
Con Giannini abbiamo cercato di analizzare proprio questo, considerando se e quanto i giocatori possano essere turbati dall’esperienza della scorsa stagione, senza tralasciare degli importanti giudizi sulla Roma in generale e, perché no, anche alcune battute sul suo futuro professionale.

Oggi è il giorno di Roma-Manchester United. Che partita ti aspetti?
“Una partita difficile, visto che la Roma dovrà sopperire a diverse assenze. Servirà la giusta determinazione e concentrazione”.

La Roma, tra l’altro, giunge all’appuntamento senza Totti, giocherà Vucinic: è un grave handicap?
“Non credo che Spalletti possa cambiare modulo. Totti è un giocatore importante ma Vucinic ha sempre fatto buone partite quando è stato chiamato in causa, sono tranquillo”.

Questa Roma è Totti dipendente, dove sarebbe anche in campionato senza le sue tante assenze?
Non lo so, con i se e i ma si fa poco. Non si può rimpiangere l’assenza di Totti. Ma questa Roma in alcuni momenti ha dimostrato di non essere Totti dipendente portando a casa il risultato nonostante l’assenza del suo capitano e leader”.

Cosa temere di questo Manchester?
Parliamo di una squadra che ha tanti giocatori importanti, soprattutto nel reparto offensivo. Ha giocatori che possono risolvere la partita in qualsiasi momento. Da Cristiano Ronaldo, a Rooney,ad Anderson, Eagles…”

Tutti ricordano l’avventura della scorsa stagione, anche gli stessi giocatori saranno influenzati?
“Mah… io non credo. Quando i giocatori scendono in campo danno sempre il massimo e si dimenticano tutto, compreso il passato per quanto possa essere traumatico”.



Di solito si preferisce giocare all’andata in trasferta, pensi che sia stato un sorteggio sfortunato?
“Io credo che sia andata bene così come è stato il sorteggio. Quando si tratta di grandi squadre è inutile pensare se è meglio giocare fuori o in casa la prima gara. Inutile fare schemi”.

I tuoi ricordi della Roma?
Ne ho tanti, ma non così belli. Ho fatto parte di una Roma diversa. Non ho avuto mai l’opportunità di giocare in Champions League, è un grosso rimpianto”.

Questa Roma è il frutto di Spalletti?
“Non solo, grazie a tutti da società a squadra ai tifosi si sono raggiunti questi risultati. Si tratta di una squadra che sta giocando bene da diversi anni. Sta ottenendo finalmente i risultati che gli spettano”.

Parliamo di Spalletti: lo consideri anche tu uno dei migliori allenatori sulla piazza?
Direi di sì, ma la scuola italiana offre anche altro. In ogni caso giudico il tecnico giallorosso, insieme a Prandelli e Marino, come la migliore espressione del panorama nazionale a livello di allenatori”.

Che avventura è stata alla Massese, parlando di te a livello professionale?
“Io mi sono trovato bene con l’ambiente con la squadra. E’ andato bene il nostro campionato fino a quando sono rimasto. La squadra era a due punti dai play off, ora si trova nei play out. Io credo che quando sono entrati i nuovi dirigenti nella società abbiano voluto il loro allenatore di riferimento, e per me non c’è più stato spazio”.

Ora che sarà del tuo futuro?
“Non lo so, lo dirà il tempo se ho fatto bene a scegliere l’avventura dell’allenatore. Il mio desiderio e la voglia di affermarmi in questo mondo sono grandi”.